Enzo Ferrari, 110 anni dalla nascita
ROMA, 16 febbraio - Si spense in silenzio, una domenica mattina, nella sua abitazione di Modena. La notizia della sua morte fu diffusa solo ad esequie avvenute. Era il 14 agosto del 1988 quando Enzo Ferrari all'età di 90 anni lasciò un vuoto incolmabile nel mondo dell'automobilismo. Figura carismatica che ha dominato la scena per quasi un secolo, Enzo Ferrari non ha bisogno di presentazioni. Lunedì cadono i 110 anni dalla sua nascita. Enzo Ferrari nasce infatti a Modena il 18 febbraio 1898. Il primo approccio con le auto all'età di 10 anni, grazie alle imprese di Vincenzo Lancia e Felice Nazzaro che, assieme ad Ascari, fu uno dei maggiori piloti degli Anni 20. Il Drake, come era soprannominato, è diviso tra le passioni per l'operetta, il giornalismo sportivo e le automobili, ma si dedica a tempo pieno alle corse. Dopo aver vinto varie gare con l'Alfa, nel '24 conquista anche la coppa Acerbo. L'anno prima conosce la madre di Francesco Baracca, eroe dei cieli nella Prima guerra mondiale, che lo convince ad usare il simbolo del cavallino rampante del figlio come portafortuna.
LA FONDAZIONE - Nel 1929 Ferrari fonda la sua scuderia: «Ero con gli amici Tadini e Caniato, eravamo ad una cena - raccontava il Drake - E sorse in quel momento l'idea di costituire una scuderia. Il primo di dicembre nello studio dell'avvocato Enzo Levi a Modena costituimmo la società anonima Scuderia Ferrari». Nata con l'obiettivo di fornire assistenza e sostegno a piloti dilettanti nelle competizioni, Ferrari crea una squadra corse che ingaggia i migliori piloti già affermati, come Nuvolari, Varzi e Campari. La scuderia ha uno stretto rapporto con l'Alfa Romeo, di cui diviene un secondo reparto corse. Ma tra le due non mancano episodi di rivalità nelle competizioni. Alla fine del 1939, però, Ferrari abbandona la società milanese a causa di insanabili contrasti con Ugo Gobbato, direttore generale dell'Alfa Romeo. Fonda la Auto Avio Costruzioni, poi nel 1947 nasce la Ferrari che conosciamo oggi.
LE MOTIVAZIONI DELL'ADDIO - Lo stesso Drake spiega le ragioni che lo spinsero a costruire vetture con il proprio marchio e la filosofia cui si ispirò per il design: «Mi sono riportato alla prima impressione che mi fece nel 1919 una vettura americana che aveva partecipato alla gara di Indianapolis, che era la Packard 12 cilindri. Da allora ho sposato il 12 cilindri e non ho più divorziato. Il motivo per costruire una mia propria macchina da corsa? Perché sono stato licenziato dall'Alfa Romeo».
LA PRIMA VITTORIA - La prima vittoria in una gara arriva nel GP di Roma del 25 maggio 1947, con la S 125 guidata da Franco Cortese. Per Ferrari corrono i più grandi piloti dell'epoca, tra cui Tazio Nuvolari. Ma il Drake ci teneva a specificare che «Ferrari ha preso i piloti che erano disponibili sul mercato. Ma non sono le fabbriche che ingaggiano i piloti, bensì i piloti che scelgono le fabbriche. I piloti intelligenti vanno sempre dove c'è la macchina vincente».
ECCO IL MONDIALE - Dopo i successi nella Mille Miglia e nella 24 ore di Le Mans, nel 1950 nasce il Mondiale di Formula 1 dove, un anno dopo, Ferrari ottiene il primo successo (a Silverstone, con Froilan Gonzales). Enzo Ferrari da molti è stato descritto come «un grande affarista», e alcune sue dichiarazioni dell'epoca suonano ancora molto attuali: «Lo sport ai miei tempi era predominante, ora ci sono molte componenti economiche che sacrificano lo sport. Credo che oggi ci sia un interesse in cui dominano molte decisioni. Una volta c'era la passione pura». Delle sue macchine amava ripetere che «la più bella e importante è quella che devo ancora costruire». Amava i piloti, non quelli italiani, perch{ gli avrebbero procurato troppa sofferenza nei casi peggiori.
IL PILOTA PREFERITO - Dopo aver pianto la morte del padre Alfredo, del fratello Dino, della moglie e di tanti altri cari, il Drake si lega a un pilota in particolare. «La mia vita è piena di tristi ricordi e lutti. Io vivo nel passato, e nel passato dura la figura di questo piccolo grande uomo: Gilles Villeneuve». Per lui il pilota era «uno che ha un talento naturale, allora può fare il corridore. Altrimenti non lo diventa. Solo col talento si arriva all'apice».
GLI ANEDDOTI - Tra i suoi svariati aneddoti «quello più significativo consiste nel constatare che noi stiamo cercando ancora oggi di risolvere i problemi che sono nati con l'automobile», oppure che «spesso mi chiedono quale sia stata la vittoria più importante di un'autovettura della mia fabbrica e io rispondo sempre così: la vittoria più importante sarà la prossima». Nel 1969 Ferrari si lega alla famiglia Agnelli che, con la Fiat, aiuta l'azienda a superare sforzi finanziari. In Formula 1 il Drake ottiene successi a ripetizione, battendo grandi colossi dell'automobilismo. Gli ultimi che si gode sono quelli di Niki Lauda (1977) e Jody Scheckter ('79). Il 14 agosto 1988, dopo lunga malattia, si spegne a 90 anni. È stato sepolto nel cimitero di famiglia, a San Cataldo, accanto a figlio Dino, la moglie Laura, ai genitori, al fratello Alfredo. Era ammalato da tempo, tanto da non poter ricevere personalmente il Papa che gli aveva fatto l'onore di fare un giro a bordo di una Ferrari a Maranello.
FERRARI VINCENTE - Anche dopo la sua scomparsa, la Scuderia Ferrari continua a scrivere pagine di storia del Mondiale di F1. Dopo l'era-Schumacher l'ultima impresa l'ha firmata a ottobre Kimi Raikkonen. Nell'anno che segna i 110 anni dalla nascita e i 20 dalla morte, Maranello ricorderà Enzo Ferrari con un grande evento celebrativo in programma nei prossimi mesi. Il Comune sta infatti lavorando all'allestimento di una serie di iniziative che coinvolgeranno diversi luoghi del territorio, il tutto all'insegna del ricordo dell'uomo Enzo Ferrari, della sua vita, della sua opera e del legame con la cittadina emiliana. Uno dei progetti in cantiere è una mostra incentrata sulla figura del Drake in un percorso che toccherà vari punti d'interesse della storia Ferrari: la galleria Ferrari, la storica fabbrica, l'esterno degli stabilimenti e la galleria del vento.
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