La Formula 1 ai tempi della crisi deve decidere come risparmiare e come sopravvivere. Oggi a Montecarlo si scontreranno due filosofie opposte. Il pareggio non è contemplato: la Federazione vuole motori standard dal 2010, mentre le squadre riunite nella Fota replicano con un piano di tagli a partire dal 2009. Ferrari, Bmw, Toyota e Mercedes (quindi McLaren) hanno serenamente comunicato che non correranno mai con un motore prodotto o progettato da altri. Le altre scuderie sembravano d’accordo, ma ieri il fronte si è spezzato: a Williams, Red Bull, Toro Rosso e Force India (le squadre che il motore lo comprano da altri) l’idea di un propulsore che costa poco comincia a interessare.
Anche la Renault vuole aderire al piano della Fia, in particolare all’opzione B (costruire il motore in proprio secondo le specifiche imposte dalla Cosworth). La scuderia francese, in particolare, avrebbe accolto con favore la proposta a causa della situazione finanziaria della casa madre, probabilmente intenzionata a seguire le orme della Honda e abbandonare dunque la Formula 1.
E così Max Mosley è riuscito a marcare il primo punto in questa partita che si concluderà venerdì a Parigi con il Consiglio mondiale della Fia .
Questo pomeriggio, nella sede dell’Automobile Club monegasco, tenterà di far passare la propria idea di rivoluzione. Di fronte avrà i team principali, per la Ferrari Luca Montezemolo e Stefano Domenicali. A Maranello c’è soddisfazione per l’armonia che regna nei rapporti fra le squadre, fondamentale per raggiungere l’accordo e per mantenere l’essenza della F1, che deve rimanere una competizione tecnologica e sportiva.
«Competizione» è la parola chiave. «Se tutti i motori fossero uguali, mediterei il ritiro», ha promesso Fernando Alonso nei giorni scorsi, prima di sapere che il suo capo (Flavio Briatore) aveva idee opposte. La Fota ha un pacchetto pronto di tagli che cerca di salvare spettacolo e portafoglio: da un propulsore che dura quattro gare (accorciando di una cinquantina di chilometri i Gran premi) alla riduzione dei test (da 30 a 10 mila chilometri l’anno). Ferrari e Mercedes premono perché l’adozione del kers, sistema per il recupero dell’energia in frenata, sia rinviato di un anno, ma la Bmw è contraria. Per il 2010 sono previsti altri risparmi, mentre nel 2011 entreranno in produzione motori low cost (1800 cc turbo), che a un team privato costerebbero 5 milioni (un milione e mezzo di risparmio rispetto a quelli standard realizzati dalla Cosworth). Vincerà chi offre di meno, ma anche chi avrà la forza di far valere il proprio potere contrattuale. Mosley ha in mano il timone: può imporre il «suo» regolamento al Consiglio mondiale di venerdì, soprattutto se riuscirà a mantenere divisi i team con promesse e lusinghe. Non è un caso, probabilmente, che a lanciare dichiarazioni destabilizzanti («prima del via, una o due squadre si ritireranno») sia stata la Williams, cui la Fia ha affidato il progetto della futura Formula 2. Ferrari & C. sono gli attori: senza di loro lo spettacolo salta. Oppure si trasferisce altrove.
Intanto la Mercedes in accordo con la Ferrari dice no al Kers, costa troppo !
Norbert Haug, numero 1 di Mercedes Motorsport: "Il tempo dei giochi e` finito, no al Kers. E` troppo costoso". In un`epoca in cui le case automobilistiche mettono gli operai in cassa integrazione, i team si ritirano dalle competizioni (vedi Honda) e la crisi e` penetrata nel circus della Formula 1, anche la Mercedes stringe la cinghia e si scaglia contro il Kers (il sistema di recupero dell`energia cinetica), una delle novità della F1 per il 2009.
`Il Kers e` estremamente costoso - ha dichiarato Haug al magazine Motorsport Aktuell - e senza la sua introduzione si potrebbe risparmiare il 25% del budget relativo ai motori. Siamo nel bel mezzo di una crisi, il tempo dei giochi e` finito!
Anche la Renault vuole aderire al piano della Fia, in particolare all’opzione B (costruire il motore in proprio secondo le specifiche imposte dalla Cosworth). La scuderia francese, in particolare, avrebbe accolto con favore la proposta a causa della situazione finanziaria della casa madre, probabilmente intenzionata a seguire le orme della Honda e abbandonare dunque la Formula 1.
E così Max Mosley è riuscito a marcare il primo punto in questa partita che si concluderà venerdì a Parigi con il Consiglio mondiale della Fia .
Questo pomeriggio, nella sede dell’Automobile Club monegasco, tenterà di far passare la propria idea di rivoluzione. Di fronte avrà i team principali, per la Ferrari Luca Montezemolo e Stefano Domenicali. A Maranello c’è soddisfazione per l’armonia che regna nei rapporti fra le squadre, fondamentale per raggiungere l’accordo e per mantenere l’essenza della F1, che deve rimanere una competizione tecnologica e sportiva.
«Competizione» è la parola chiave. «Se tutti i motori fossero uguali, mediterei il ritiro», ha promesso Fernando Alonso nei giorni scorsi, prima di sapere che il suo capo (Flavio Briatore) aveva idee opposte. La Fota ha un pacchetto pronto di tagli che cerca di salvare spettacolo e portafoglio: da un propulsore che dura quattro gare (accorciando di una cinquantina di chilometri i Gran premi) alla riduzione dei test (da 30 a 10 mila chilometri l’anno). Ferrari e Mercedes premono perché l’adozione del kers, sistema per il recupero dell’energia in frenata, sia rinviato di un anno, ma la Bmw è contraria. Per il 2010 sono previsti altri risparmi, mentre nel 2011 entreranno in produzione motori low cost (1800 cc turbo), che a un team privato costerebbero 5 milioni (un milione e mezzo di risparmio rispetto a quelli standard realizzati dalla Cosworth). Vincerà chi offre di meno, ma anche chi avrà la forza di far valere il proprio potere contrattuale. Mosley ha in mano il timone: può imporre il «suo» regolamento al Consiglio mondiale di venerdì, soprattutto se riuscirà a mantenere divisi i team con promesse e lusinghe. Non è un caso, probabilmente, che a lanciare dichiarazioni destabilizzanti («prima del via, una o due squadre si ritireranno») sia stata la Williams, cui la Fia ha affidato il progetto della futura Formula 2. Ferrari & C. sono gli attori: senza di loro lo spettacolo salta. Oppure si trasferisce altrove.
Intanto la Mercedes in accordo con la Ferrari dice no al Kers, costa troppo !
Norbert Haug, numero 1 di Mercedes Motorsport: "Il tempo dei giochi e` finito, no al Kers. E` troppo costoso". In un`epoca in cui le case automobilistiche mettono gli operai in cassa integrazione, i team si ritirano dalle competizioni (vedi Honda) e la crisi e` penetrata nel circus della Formula 1, anche la Mercedes stringe la cinghia e si scaglia contro il Kers (il sistema di recupero dell`energia cinetica), una delle novità della F1 per il 2009.
`Il Kers e` estremamente costoso - ha dichiarato Haug al magazine Motorsport Aktuell - e senza la sua introduzione si potrebbe risparmiare il 25% del budget relativo ai motori. Siamo nel bel mezzo di una crisi, il tempo dei giochi e` finito!
7 commenti:
Ahahah ma si vogliono decidere o no per l'anno prossimo??
Altrimenti tolgo il pacchetto sport di Sky e mi dò alla pesca tutte le domeniche!
Io, invece, guarderò moto GP...
Io guarderò i blogs, però
Speriamo che non si rovini anche la MotoGp sennò vendo la moto e decoder!!!
Sempre rimarrà Nadal, sebbene credo che mai sarà un Wimbledon come quello di quest'anno... Lui e Federer sono stati geniale tutti i due!
Veramente!!!
Non sai che ansia, non finiva più, per me passerà alla storia quella partita.
Due grandi, due fenomeni, Nadal mi piace di più però, mi sembra più uno di "periferia" alla portata di tutti.
Vedremo cosa succede quest'anno. Penso che Federer è geniale anche e, se lui insiste, finirà per vincere a Roland Garros!
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