Fissato in 44,4 milioni di euro. "Essenziale per non perdere i team". Montezemolo guarda a Le Mans: farà lo starter alla 24 Ore
Max Mosley ha deciso di andare sino in fondo, senza considerare gli avvertimenti di Montezemolo e della associazione dei team. La Ferrari non c'era ieri al Consiglio Mondiale, che ha punito con la condizionale la McLaren, ma il presidente Montezemolo aveva comunque spedito una lunga lettera per chiedere di rinviare la decisione sull'introduzione del tetto di spesa. "Ci vuole più tempo". Niente da fare. Il Consiglio è andato per la sua strada. "Il tetto salariale è essenziale se non vogliamo perdere un po' di team. La gente non ha abbastanza risorse per sopravvivere nella attuale situazione economica", ha spiegato al termine della riunione Mosley, aggiungendo che i dettagli del piano saranno resi noti oggi. Per esempio l'esatto ammontare dei soldi che potranno essere spesi. "Saranno di più dei 30 milioni di sterline (33 milioni di euro; n.d.r.)", si è limitato ad aggiungere il numero Fia. Dovrebbero essere 10 milioni di sterline in più, portando il totale a 44,4 milioni di euro. Cifre che, secondo Mosley, dovrebbero servire ad attrarre nuove scuderie. Come dimostrerebbe il fatto che nei giorni scorsi David Richards (Prodrive) e la Lola avevano manifestato interesse per una F.1 a prezzi calmierati. Ma questa soluzione piace pure agli americani di USF1 (disposti comunque ad entrare anche senza questa misura) e a Giancarlo Minardi, pronto a rituffarsi nel Mondiale.
CONCESSIONI - Il tetto delle spese non piace alla maggior parte dei team che già partecipano alla F.1 in quanto si verrebbero a creare due campionati in uno. Per trovare una equivalenza tra chi vuole continuare a spendere liberamente e chi invece avrà un budget prefissato, la Fia permetterà ai Crt (cost regulated team) di avere delle agevolazioni di carattere tecnico: motori senza limitazione nel regime di rotazione (che per gli altri resterà fissato in 18 mila giri) e senza limiti nello sviluppo, un fondo scocca differente (anche se standardizzato), ali mobili, nessuna richiesta di omologazione, libertà nell'uso di materiali esotici, cambi, galleria del vento (potranno continuare ad usarle in scala 1:1 senza limitazione di velocità), test e simulatori. Non solo, chi vorrà usare il kers, potrà utilizzarne uno di potenza doppia (120 kw) rispetto a quella attuale. Pare addirittura — ma la conferma si avrà solo oggi — che sarà loro consentita la trazione integrale!
DIRITTI - In più ad eventuali nuovi team (il regolamento sportivo allarga il tetto massimo di vetture da 24 a 26) saranno concessi 10 milioni di dollari (7,5 milioni di euro) per il trasporto del materiale alle corse. E chi aderirà al tetto salariale vanterà con Bernie Ecclestone gli stessi diritti, quindi gli stessi soldi, di una scuderia che non accetterà il Budget Cup.
ROTTURA - Concessioni considerate esagerate dalla Fota che farà sapere la propria posizione ufficiale il 6 maggio dopo la riunione di Londra. Ma è chiaro che si sta andando verso la rottura con la Fia e questo potrebbe portare a due scenari: il ritiro delle Case dalla F.1 o la nascita di una serie alternativa.
LE MANS - È solo una coincidenza che la Ferrari abbia reso noto proprio ieri, mentre il Consiglio Mondiale decideva il tetto salariale (con il voto contrario di Gino Macaluso, presidente della Federazione karting) che Montezemolo darà il via alla prossima 24 Ore di Le Mans del 13 giugno? E che ad assistere alla competizione francese ci sarà pure Stefano Domenicali, capo della Ges? No, il messaggio è preciso: la Ferrari si guarda attorno. «Noi facciamo parte della storia delle competizioni. La Ferrari ha corso e vinto in tutte le categorie ad eccezione dei kart», aveva sottolineato al proposito Montezemolo in Bahrain. Aggiungendo che la Ferrari è disposta a restare in una F.1 che continui a coniugare competizione e ricerca tecnologica. "La nostra pazienza è ampia ma non infinita e quando prenderemo una decisione, lo faremo una sola volta".
CLEMENZA FIA - Può darsi che il capo della McLaren sappia scrivere meglio del presidente della Ferrari, ma ci permettiamo di dubitarne. E’ più probabile che Max Mosley abbia i suoi progetti e che non intenda rinunciarvi in cambio di un cordiale saluto o di una formula di cortesia. Il numero uno della Fia controlla il Consiglio Mondiale come un aquilone e lo costringe alle acrobazie che preferisce, da qualsiasi parte tiri il vento. Ieri a Parigi è riuscito a far condannare la McLaren senza punirla numero d’alta scuola simile a quello riuscito in occasione della prima sentenza sulla spy story - e a dichiarare guerra alla Ferrari. La qual cosa equivale peraltro a prendere a picconate le fondamenta di casa propria, dato che Maranello è pietra angolare della Formula 1.
1 commento:
Spero tanto che questa F1 salti in aria, magari si tornasse agli anni '80...
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