Una piccola chiazza gialla, luminosa e blasonata, risalta sulle rosse carrozzerie dei bolidi di Maranello.
E' uno stemma sul quale spicca un “cavallino rampante” nero, che sembra voler acciuffare il firmamento.
E' il simbolo della Ferrari, sinonimo di gloria su tutti i circuiti del mondo. Una leggenda nella leggenda! Perché
quell’emblema Ferrari lo ha ereditato da un altro eroe: il coraggioso cavaliere dell'aria
Francesco Baracca, maggiore decorato di medaglia d'oro,
appartenuto al
4° stormo, asso dell’aviazione militare, caduto sul Montello dopo 34 duelli aerei vinti, abbattuto da un “banalissimo” colpo
di fucile sparato da un cecchino austriaco accucciato in trincea.
Sulla carlinga del suo aereo il mitico cavallino. "Il valoroso maggiore Baracca -riportava un bollettino di guerra dell’epoca- il giorno 19
giugno 1918 non ha fatto rientro da un’eroica missione militare"
. Cinque anni dopo la storia volle che il campione dell'aria caduto in battaglia e il mito nascente dell’automobilismo sportivo incrociassero i loro destini.
Il 17 giugno del 1923, infatti, sul
"In quell'occasione -ricorda il Commendatore
- conobbi il conte Enrico Baracca, padre dell'eroe. Da quell'incontro nacque il successivo, con la madre, contessa Paolina".
Fu un appuntamento molto commovente. La madre di Francesco Baracca lo aspetto' a Ferrara, per rivivere con lui i ricordi del figlio tanto amato.
L'Asso ed il giovane Enzo avevano in comune la passione per la velocita', per la sfida e per l'ardimento. Si tratto' di una sorta di passaggio di consegne!
Ricorda Enzo Ferrari, nelle sue memorie: "Fu la contessa Paolina a suggerirmi l'idea”. "Ferrari -mi disse- metta sulle macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Vedra', le portera' fortuna". Da quel m
omento
sui bolidi da corsa della Scuderia apparve quello stemma. "Il cavallino era ed e' rimasto nero -ricorda Ferrari
nel suo diario- io aggiunsi il fondo giallo canarino, il colore di Modena, la mia citta'".
Lo stemma del cavallino ancora oggi rappresenta con orgoglio il 4° Stormo con sede a Grosseto, fiore all'occhiello dell'Aeronautica militare italiana, che ha l'onore di portare in volo il caccia europeo Eurofighter.
13 commenti:
Mi sà di storia inventata, i due cavallini sono completamenti differenti, vedi criniera e coda.
Alex prima di rispondermi avresti fatto bene ad informarti sull'argomento...ma in compenso sei una fonte inesauribile di sapere sul mondo dei motori d'oltreoceano.
SEI SPRECATO IN EUROPA!
...non hai afferrato che ti stavo prendendo in giro...lo sai che sono la pecora gialla e bianca sponsorizzata ING del tuo blog! ahah
Che bella storia! Mi piace tantissimo il tuo blog... ho imparato più sulla Ferrari dal momento che ho cominciato a leggere i tuoi post che in tutta la vita! Grazie, bello!
Grazie Ny. troppo buona!
Alex ok! dimmi, montoya corre quest'anno?
L'insegna personale di Baracca, che l'asso faceva dipingere sulle fiancate dei suoi velivoli, era il famoso cavallino rampante, sul cui colore esatto esiste un piccolo mistero. Diversi indizi sembrano infatti indicare che il colore originario del cavallino fosse il rosso, tratto per inversione dallo stemma del 2° Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria" di cui l'asso romagnolo faceva parte, e che il più famoso colore nero fu invece adottato in segno di lutto dai suoi compagni di squadriglia solo dopo la morte di Baracca.
Meno conosciuto è il fatto che anche la Ducati utilizzò il cavallino rampante (pressoché identico a quello della Ferrari) sulle proprie moto dal 1956/57 al 1960/61. Il marchio fu scelto dal celebre progettista della Ducati Fabio Taglioni che era nato a Lugo di Romagna come Baracca.
Ma dai, Max... non essere geloso!: anche i tuoi post sono molto interessanti ed imparo un sacco di cose... eh eh eh
Sul serio: Mi piaciono tantissimo le vostre storie sulle macchine e le moto!
Sei bravi (tutti e due... eh eh eh)
Montroia...e che ne sò...
Ma del 5% in mano a una società araba cosa ne dici Dumonso???
E in più:
Non ha mai trovato fondamento, invece, la teoria secondo cui il simbolo fosse stato ispirato da un aereo tedesco che Francesco Baracca aveva abbattuto durante la Prima Guerra Mondiale. Su questo aereo era dipinto, infatti, il simbolo della città di Stoccarda: una cavalla rampante, che è anche lo stemma della famosa Porsche che ha sede nella città tedesca. L'aviatore italiano, recatosi sul luogo dove era precipitato il velivolo nemico, avrebbe visto tale simbolo e gli piacque tanto da decidere di disegnarlo sulla carlinga del proprio aereo. Se questa speculazione fosse corretta, lo stemma della Ferrari sarebbe lo stesso della Porsche.
Ferrari utilizzò un cavallino rampante ampiamente modificato rispetto al disegno originario (soprattutto nella coda, che nel cavallino di Baracca puntava verso il basso), aggiungendo un fondo giallo canarino, che era il colore della sua città natale, Modena.
Il cavallino rampante non è stato utilizzato unicamente dal marchio Ferrari: Fabio Taglioni lo usò sulle sue motociclette Ducati.
Grazie Max ho appreso un fatto che non conoscevo neanche io, già alle origini della Ducati c'è un forte legame con la Ferrari. Viva le rosse!!
Alex gli arabi purtroppo sono dappertutto, penso che quel 5% bisognerebbe toglierlo...ma tu non sai che in realtà tu paghi l'affitto ai talebani! finanziando la jihad islamica...vergogna!
Riguardo lo stemma come già l'hai spiegato tu è una versione che non trova conferme.
Ah sì sono dappertutto ormai, travestiti da paciarotti padani (il padrone di casa), non c'è più religione....
la ferrari è stata usata come scuola da molti ingegnieri ma anche usata per la produzione di pezzi pregiati per la costruzione di motori (vedi MV di varese)
l'ingegniere taglioni oltre alla genialata del motore desmdromico,capisce che accorciando le bielle e allagando i pistoni aumenta la potenza e diminuiscono le vibrazioni....mette tutto su un bicilindrico e il gioco è fatto,nasce il bicilindrico più veloce di questa galassia
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