martedì 28 aprile 2009

IL ROMPIBIELLE - A.A.A cercasi BMW Sauber.... di Giancarlo Minardi

Il quarto appuntamento del Mondiale di Formula 1 ha dimostrato pienamente quali sono le reali forze in campo con al comando la Brawn GP, seguiti da Red Bull e Toyota. Anche in qualifica la differenza l’hanno fatta quei 10 Kg in meno di Trulli e Glock nei confronti di Sebastian Vettel.

La vettura di Ross Brawn è ancora un passo avanti agli altri e non credo che sia solo una questione di estrattori: quello che continua a stupire è la loro affidabilità infatti continuano a portare al traguardo entrambe le vetture. Abbiamo anche visto cosa vuol dire avere il Kers, assistendo a un bel duello tra i brasiliani Nelson Piquet e Rubens Barrichello: quando il pilota della Brawn GP è riuscito a sopravanzare il pilota Renault, ha preso subito il via però, nonostante una macchina superiore, ha dovuto faticare in quanto in accelerazione l’altro riusciva a prendere un piccolo margine di vantaggio. Certamente non approvo il gesto di Rubens in quanto Nelson stava difendendo la sua posizione. Poi è vero che un pilota si possa innervosire perché l’altro poteva difendersi con il push, però fa parte di questa Formula 1. Proprio il brasiliano di casa Renault è stato sicuramente più reattivo arrivando con appena 13 secondi di ritardo da Fernando. Lo stesso Raikkonen è riuscito a resistere agli attacchi di Glock all’uscita dei box con sorpasso e contro-sorpasso. Purtroppo non ho proprio capito come mai la Toyota abbia deciso di adottare per tutti e due i suoi piloti la stessa strategia. Hanno buttato al vento un risultato molto importante per loro: o erano molto sicuri dei dati racconti durante i test (anche se non si erano mai trovati in queste condizioni) oppure c’è stato un grande errore di valutazione. Questo fa capire che devono ancora migliorare come team: una cosa e fare la pole position il sabato, un’altra è gestire molto bene una gara. La Brawn anche sotto questo aspetto è superiore.

Con questi regolamenti stiamo vivendo tre gran premi in uno: chi ha il famoso l’estrattore, chi ha interpretato il regolamento in un altro modo e chi usa il kers. Proprio in base a queste considerazioni il pilota che merita di più è sicuramente Sebastian Vettel che troviamo costantemente al vertice e, senza la bravata di Melbourne, oggi avrebbe tranquillamente 6-8 punti in più. E’ chiaro che ora inizia ad essere imbarazzante il vantaggio della Brawn e Jenson Batton dopo solo quattro appuntamenti, anche se con molta probabilità dopo lo step della Spagna lo sviluppo della loro monoposto dovrà fermarsi per mancanza di budgets. Il campionato è ancora molto lungo, ma se loro continueranno ad arrivare a punti diventerà molto difficile portagli via i il vantaggio. Addirittura Kimi ha solo 3 punti contri i 31 dell’inglese. Adesso diventerà fondamentale la gestione del vantaggio, perché anche non vinceranno, saranno comunque nei primi 4-5.

In Bahrain abbiamo avuto anche la risurrezione della McLaren Mercedes che ha già dimostrato di aver fatto un piccolo passo in avanti e una bella difesa del finlandese di casa Ferrari con Kimi Raikkonen che ha concluso a 22 secondi dalla vetta. Peccato per Massa che se non veniva toccato ad inizio gara poteva giocarsi anche lui la zona punti. Abbiamo avuto comunque una piccola reazione con un Raikkonen molto determinato, che ha portato a termine 2-3 sorpassi tosti, come quello si Glock che gli è valsa la sesta piazza. Ora arriveranno in Spagna con una macchina con numerose novità e mi auguro che possano iniziare da li la loro rimonta. Chi invece ha deluso ancora una volta è senza alcun dubbio la BMW Sauber che ha chiuso ad un giro in 18ma e 19ma posizione: hanno sbagliato completamente tutto. Ora bisognerà vedere quali novità porteranno a Barcellona il 10 maggio. A quanto sembra hanno rifatto dei crash test sull’anteriore e sul posteriore, con modifiche anche sulla scocca. Sarà interessante vedere come reagiranno a questa difficile situazione. La stessa Willams, dopo esser entrata nella top ten, in gara è sparita. Erano partiti bene, ma quando la situazione si è fatta tosta Nico Rosberg è sparito nell’anonimato: non so se sono le strategie sbagliate oppure hanno una vetture che soffre il troppo carico di benzina. In gara ancora una volta non hanno monetizzato la qualifica, arrivando comunque tra i primi dieci. Tradizionalmente la Spagna rappresenta un primo step di sviluppo per tutti i team, in quanto è la prima tappa dopo le gare extra-europee: quest’anno in maggior modo visto i nuovi regolamenti che ormai tutti conosciamo.

Per tornare ai team che non hanno rispettato le attese c’è anche la Toro Rosso che per tutto il week end è rimasto nelle retrovie: fin dalle prove abbiamo avuto un Bourdais in ultima posizione con un Buemi in 17ma posizione. Molto probabilmente non hanno digerito bene questo tracciato: per Buemi il circuito era praticamente nuovo (anche se ci aveva già corso con la GP2), mentre Sebastian continua a deludere (considerando che questo è il suo secondo anno in F1)

Ora bisognerà aspettare di vedere cosa succederà a Barcellona tra quindici giorni perché molto probabilmente potremmo assistere ad un cambiamento radicale della griglia. Ancora una volta abbiamo visto il grande equilibrio di questa stagione: in Q2 tutti i piloti erano racchiusi in appena 5 decimi. La stessa Force India ha fatto esordire il nuovo estrattore riuscendo ad avvicinarsi di molto, infatti il loro gap era di appena 1’2’’ (in Q3)

Ora ci troveremo davanti a due date molto importanti: il 29 marzo per la questione McLaren, con la speranza che non ci siano ancora degli strascichi, in quanto Hamilton è già stato penalizzato con l’esclusione dalla prima gara, e poi l’incontro della FOTA in programma il 6 maggio. Da li potremmo capire se le scuderie continueranno ad essere unite. Inoltre sempre il 29 ci sarà anche il consiglio mondiale durante il quale Mosley potrebbe fare qualche mossa strategica. Certamente se continuerà a spingere per il motore unico, le case costruttrici potrebbero abbandonare il circus. Se la loro idea è quella di realizzare una GP2, chiamandola GP1, si rischia di perdere molti sponsor in quanto ad oggi un’azienda decide di legarsi ad un nome in funzione del ritorno di immagine che può dare (risultati e storicità).

La Formula 1 è sempre stata una lotta tra gli assemblatori contro la Ferrari, diventando poi una sfida dei costruttori sempre contro le rosse di Maranello. Quindi bisogna stare molto attenti a fare certe proposte, anche se certamente mi fa piacere che ci possa essere un ritorno al passato con i nomi storici dell’automobilismo. Si tratta ovviamente di un controsenso rispetto alla politica seguita fino ad oggi dove hanno fatto morire tutte le scuderie private, anche se vedo difficile che i costruttori accettino un budgets come quello proposto. Aspettiamo le prossime tappe e ci teniamo pronti…. Non si può mai sapere ….

Un saluto e come sempre sono a vostra disposizione per rispondere a domande e curiosità. Potete contattarmi all’indirizzo media@minardi.it

Gian Carlo Minardi

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