Come ho ricordato in diverse occasioni, lo stesso tedesco è stato autore di alcuni errore di gioventù ad inizio anno che non gli hanno dato la possibilità di lottare per il titolo fino all’ultima giornata. La Brawn proprio nei primi cinque Gran Premi ha sfruttato a pieno il suo potenziale prendendo un gran margine di vantaggio che gli ha permesso di vincere i due titoli. Se consideriamo solo la seconda parte di stagione possiamo vedere che sarebbero andati a “picco” in modo disastroso. Red Bull e Brawn, insieme ad una ritrvata McLaren, hanno certamente dettato legge in questo 2009. Anche nell’ultimo weekend abbiamo visto una bella lotta tra questi uomini, anche se questa volta l’affidabilità ha tradito proprio il team anglo-tedesco, regalando la vittoria a Vettel.
Sempre per quanto riguarda la corsa, ancora una volta il neo alfiere del team Toyota Kobayashi è stato autore di una bella gara, stravolgendo un po’ le intuizioni che si erano avute guardando la GP2: un vincente Grosjean che commette troppi errori contrapposto ad un Kobayashi che senza essersi mai messo in luce nel campionato cadetto ha centrato la zona punti. Questo è sicuramente molto bello e positivo per l’automobilismo e per i giovani che quando gli viene data una possibilità riescono a sfruttarla a loro vantaggio. Questo dovrebbe sicuramente far riflettere il mondo della Formula 1: bisogna dar spazio alle giovani promesse, invece di continuare con gli “anzianotti”.
La Williams per il 2010 ha fatto certamente una scelta oculata, perché si presenterà al via con un giovane che in GP2 ha fatto molto bene, Nicolas Hülkenberg, e un veterano come Rubens Barrichello che saprà dare sicuramente il suo contributo nello sviluppo e nella crescita della nuova monoposto, visto il poco tempo per provare (i test inizieranno il primo febbraio). Rubens inoltre è l’unico pilota con la giusta esperienza per guidare una monoposto con 180 kg di benzina, e che in passato ha già vissuto questo tipo di regolamento.
La BMW saluta questo Mondiale con il quinto posto di Nick Heidfeld. Sono il caso più enigmatico della F1: da quando hanno annunciato il ritiro, hanno messo insieme una serie di risultati positivi molto importanti, anche se per l’ennesima volta si sono presentati in pista con numerose novità tecniche. Bisogna sottolineare che ci sono ancora molte perplessità sulle new entry e per questo bisognerà vedere se tutti saranno effettivamente pronti. Per quanto mi riguarda, solo Campos ha le carte in regola.
Abbiamo assistito ad un campionato tirato, che ci ha regalato ben sei vincitori diversi, e aperto sia tecnicamente che politicamente. La forbice tra il primo e l’ultimo è stata quasi sempre di un solo secondo. Nella prima parte Red Bull e Brawn GP l’hanno fatto da padrone mettendo in difficoltà tutto il resto del gruppo. Certamente nella classifica dei deludenti bisogna inserire gli uomini in rosso e la BWW Sauber. Dopo il finale di stagione 2008, nessuno si aspettava una caduta di questo genere: per una serie di circostanze non sono riusciti a recuperare il gap con il resto del gruppo. Dovranno rimboccarsi le maniche, ma certamente hanno tutti gli strumenti per tornare al vertice. Lo stesso discorso vale per il team tedesco che arriva da una stagione in cui aveva lottato ad armi pari con Ferrari e McLaren rimanendo in lotta per il titolo con Robert Kubica per gran parte del campionato. Purtroppo proprio questi risultati negativi hanno portato la casa madre a prendere la decisione di abbandonare il circus. Altalenante la prestazione della Toyota che ha alternato delle prestazioni a risultati distatrosi, e anche questo è una situazione molto inspiegabile.
Mi auguro che la nuova presidenza della FIA possa ridisegnare la Formula 1 mettendo un po’ di ordine, correggendo i vari errori che possono essere stati commessi nel passato. Jean Todt è un personaggio che conosce molto bene l’ambiente della Formula 1, anche se bisogna ricordare che la FIA è la Federazione Internazionale dell’Automobile. Io non ho condiviso l’elezione di Todt e valuto in modo negativo la gestione sportiva di Mosley. Ritengo quindi che ci sia molto lavoro da svolgere e mi auguro che il nuovo presidente, quale uomo di sport, sia in grado di gestire al meglio la parte sportiva, restando molto attento a tutte le problematiche legate al mondo dell’automobile (sia sul fronte sicurezza sia ambientali)
La prossima stagione si presenterà con numerose novità, sia sul fronte tecnico sia sul fronte della formazioni piloti. L’ago della bilancia è Kimi Raikkonen, che deve decidere cosa vorrà fare da grande. Novità importante anche all’interno dei team con la Mercedes che si sta spostando maggiormente verso la scuderia di Ross Brawn, andando di conseguenza ad alleggerire il suo impegno con McLaren. Al momento la casa bavarese ha in mano i migliori piloti come Nico Rosberg, Lewis Hamilton tramite la McLaren e il campione del mondo Jenson Button e i suoi motori si sono dimostrati molto performanti. La prossima stagione si partirà con 180 kg di carburante a bordo e poter contare su un motore performante e magari anche più leggero potrà fare la differenza nei primi giri. Contemporaneamente abbiamo un nuovo regolamento che sarà da interpretare, in cui il pilota stesso diventerà molto importante per la gestione della gara e della vettura (freni e pneumatici in primis). C’è molto da lavorare e poco tempo per provare e sviluppare perché i test si apriranno il primo di febbraio e le prime gare sono programmate in marzo. Anche nel 2010 la messa a punto indoor sarà importante. Nuovamente i vantaggi saranno azzerati e dovremo stare attenti a cosa sapranno fare McLaren, Ferrari, Brawn GP e Renault (inspiegabile la sua débâcle). Un’ulteriore segnale di malessere è data dall’abbandono della Bridgestone a fine 2010.
Per chiudere questo 2009 un pensiero anche sul tracciato: molto bello lo scenario che ha saputo regalarci Abu Dhabi, ma speriamo che i prossimi circuiti siano in gradi di regalarci qualche emozione e lotta in più anche in pista. Sul fronte sicurezza stiamo arrivando ad una esasperazione eccessiva.
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