SAKHIR - La recente vittoria di Sebastian Vettel in Cina ha posto temporaneamente la Red Bull come unica seria avversaria della Brawn GP. Il team con base a Milton Keynes ha, infatti, trovato nella RB 5 una monoposto affidabile e veloce, nonostante, ad oggi, non solo non adotti il KERS, ma non sia nemmeno dotata, quantomeno sino al GP di Monte Carlo, del famigerato diffusore che invece caratterizza la BGP 001.
La sfida tecnica tra i due team, o meglio tra le due monoposto, di fatto però sottende un altro confronto diretto, quello tra due tecnici che, seppur ricoprendo ruoli differenti nelle rispettive squadre, rappresentano decisamente il punto di riferimento tecnico e strategico dei due team. Stiamo parlando di Adrian Newey e Ross Brawn, rispettivamente direttore tecnico della Red Bull e team principal della scuderia che porta il suo nome, la Brawn GP.
Si può dire senza timore di smentita che le due monoposto portino il marchio di fabbrica di ognuno dei loro due artefici. Certo è d’uopo precisare che Ross Brawn non è mai stato un progettista nel senso più stretto del termine, ma come direttore tecnico, sia con la Benetton che, successivamente, in Ferrari, la sua visione globale del progetto ha sempre influenzato l’impostazione di base delle monoposto dei suoi team. La semplicità, la funzionalità e la ricerca di un equilibrio sia aerodinamico sia dinamico della vettura, hanno caratterizzato ogni progetto sotto la sua direzione.
La BGP 001 ne è la chiara testimonianza. Focalizzati i punti cruciali, intesi come un’aderenza meccanica considerevole e la capacità di generare carico con il corpo vettura, la BGP 001 rappresenta, proprio per questi motivi, una vettura facile da assettare, da adattare a ciascun tracciato, senza richiedere modifiche appariscenti. Il diffusore è decisamente un elemento importante, ma d’altro canto non l’unico che garantisce competitività. Tutto lo studio, sia aerodinamico sia delle sospensioni, di fatti, va nella direzione sopraccitata, cioè quella del miglior equilibrio possibile.
Adrian Newey, a differenza di Brawn, è un progettista puro, con una particolare sensibilità ed inventiva in campo aerodinamico. Parlare di inventiva può decisamente apparire fuori luogo ed anacronistico, considerando le attuali metodologie progettuali, che si affidano a ricerche in galleria del vento suffragate poi da simulazioni al computer. Ciononostante, la capacità di Newey è stata sempre quella di capire con largo anticipo quale impostazione, a livello di concetto aerodinamico base del progetto, avrebbe rappresentato la chiave di volta per una maggior competitività delle sue monoposto. Anzi, potremmo definirle “miniposto”, per la tendenza del progettista inglese a ridurre al minimo gli ingombri, la sezione frontale delle sue vetture. Un caso tra tutti: quello della March CG 901 del 1991, le cui dimensioni dell’abitacolo erano talmente esigue da imporre ai piloti di inserirsi al posto guida con le gambe poste distese una sopra l’altra.
La Red Bull RB5 colpisce sia per una sezione frontale ridottissima, così come per l’altezza minima delle fiancate verso la parte posteriore. Accanto l’adozione di leve molto lunghe per i triangoli inferiori della sospensione anteriore, che garantiscono una elevato recupero di camber, in pratica, rapidità nei cambi di direzione. Newey sembra esser riuscito, di fatto, ad inserire in questa monoposto tutti gli elementi che erano stati caratterizzanti per la competitività delle vetture vincenti da lui progettate in passato.
1 commento:
ma che ti succede? mutismo e rassegnazione?
ma smettila hai piu 40 anni goditi la vita...
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