Singapore, 26 settembre – Dopo aver condotto la gara per tutti i 61 giri del Gran Premio di Singapore, Fernando Alonso ha centrato un’incredibile vittoria, la quarta della stagione, la seconda in carriera su questo tracciato, e ha impresso una svolta positiva alle sue chance mondiali sotto la luce artificiale dei proiettori del circuito di Marina Bay. Il pilota spagnolo, infatti, è salito in seconda posizione nella Classifica Piloti, a solo undici lunghezze dal leader Mark Webber, anche lui sul podio grazie al terzo posto colto alle spalle del compagno di squadra Sebastian Vettel. Il pilota tedesco per tutta la durata del Gran Premio non ha mai lasciato un solo attimo di respiro a Fernando, rimanendo sempre alle spalle del ferrarista con un distacco che non hai mai superato il secondo abbondante in quella che è stata una dura e lunghissima gara, giunta quasi al limite delle due ore.
La gara partiva con un pilota della Scuderia Ferrari Marlboro in pole position e l’altro in fondo alla griglia, dopo il problema accusato dalla monoposto di Felipe Massa in qualifica. Sicuramente positivo il fatto, quindi, che alla bandiera a scacchi la corsa sia terminata con uno dei ferraristi davanti a tutti e l’altro pilota in rosso in un’ultima posizione decisamente più concreta rispetto a quella di sabato: Felipe, infatti, ha colto l’ultima posizione a punti grazie al decimo posto. Piccola consolazione, poi, nel dopo gara: il pilota brasiliano è infatti avanzato in nona posizione dopo la penalità inflitta ad Adrian Sutil. Nonostante un’altra fantastica vittoria, per la Scuderia Ferrari la situazione nel Campionato Costruttori non si è semplificata quando al termine della stagione mancano ancora quattro gare. Con entrambi i piloti sul podio, infatti, la Red Bull ha leggermente allungato la sua leadership nei confronti della Scuderia, ancora in terza posizione.
Dopo la partenza, Felipe rientrava ai box per una precisa scelta strategica: effettuare subito l’unico cambio gomme della gara. Dopo due giri, la Safety Car faceva la sua prima comparsa in pista in seguito allo stop di Liuzzi. In quel momento, la classifica vedeva Fernando davanti a Vettel, Hamilton, Button, Webber e Rosberg. La maggioranza dei piloti oltre l’ottava posizione, Webber compreso, decideva di rientrare ai box per cambiare gli pneumatici. Felipe, intanto, era in quindicesima posizione. Il vantaggio di Fernando era inferiore al secondo, mentre Felipe, si trovava “imbottigliato” in un trenino di vetture, diventando quattordicesimo dopo che Hulkenberg e Petrov andavano larghi.
Al dodicesimo giro Fernando portava il suo vantaggio nei confronti di Vettel a 2,3 secondi, mentre Felipe accusava un ritardo di oltre mezzo minuto dal compagno. Al 28esimo giro Hamilton era il primo del gruppo di testa a effettuare il cambio gomme, seguito una tornata dopo da Fernando e Vettel, che entravano in corsia box appaiati e ritornavano in pista nelle stesse posizioni. Da quel momento, i due piloti sembreranno uniti da un filo invisibile, con il gap tra i due che verrà solo condizionato dalle manovre di sorpasso da effettuare nei confronti dei doppiati. Al giro 45, Felipe si era portato fino alla nona posizione, ma la Renault di Kubica, autore di un pitstop supplementare per montare gomme nuove, recuperava terreno nei confronti delle monoposto dai pneumatici con alle spalle molti più chilometri di gara. Tra questi anche Felipe, che dovrà così accontentarsi del decimo posto alla bandiera scacchi: una giornata di lavoro comunque positiva dopo essere partito in fondo al gruppo.
Vettel, intanto, non allentava la pressione su Fernando, con lo spagnolo che doveva anche gestire la scomoda situazione di dover essere il primo dei due ad affrontare i doppiati. Entrambi i piloti, però, continuavano a segnare il miglior giro della gara, con l’onore finale di essere il più veloce del Gran Premio che spettava al pilota Ferrari alla tornata numero 58. Una vittoria a Monza due settimane fa, un’altra qui a Singapore: le ultime quattro gare della stagione promettono di essere piene di “tensione” per tutti, a partire già da Suzuka, in Giappone, tra due settimane.
La gara partiva con un pilota della Scuderia Ferrari Marlboro in pole position e l’altro in fondo alla griglia, dopo il problema accusato dalla monoposto di Felipe Massa in qualifica. Sicuramente positivo il fatto, quindi, che alla bandiera a scacchi la corsa sia terminata con uno dei ferraristi davanti a tutti e l’altro pilota in rosso in un’ultima posizione decisamente più concreta rispetto a quella di sabato: Felipe, infatti, ha colto l’ultima posizione a punti grazie al decimo posto. Piccola consolazione, poi, nel dopo gara: il pilota brasiliano è infatti avanzato in nona posizione dopo la penalità inflitta ad Adrian Sutil. Nonostante un’altra fantastica vittoria, per la Scuderia Ferrari la situazione nel Campionato Costruttori non si è semplificata quando al termine della stagione mancano ancora quattro gare. Con entrambi i piloti sul podio, infatti, la Red Bull ha leggermente allungato la sua leadership nei confronti della Scuderia, ancora in terza posizione.
Dopo la partenza, Felipe rientrava ai box per una precisa scelta strategica: effettuare subito l’unico cambio gomme della gara. Dopo due giri, la Safety Car faceva la sua prima comparsa in pista in seguito allo stop di Liuzzi. In quel momento, la classifica vedeva Fernando davanti a Vettel, Hamilton, Button, Webber e Rosberg. La maggioranza dei piloti oltre l’ottava posizione, Webber compreso, decideva di rientrare ai box per cambiare gli pneumatici. Felipe, intanto, era in quindicesima posizione. Il vantaggio di Fernando era inferiore al secondo, mentre Felipe, si trovava “imbottigliato” in un trenino di vetture, diventando quattordicesimo dopo che Hulkenberg e Petrov andavano larghi.
Al dodicesimo giro Fernando portava il suo vantaggio nei confronti di Vettel a 2,3 secondi, mentre Felipe accusava un ritardo di oltre mezzo minuto dal compagno. Al 28esimo giro Hamilton era il primo del gruppo di testa a effettuare il cambio gomme, seguito una tornata dopo da Fernando e Vettel, che entravano in corsia box appaiati e ritornavano in pista nelle stesse posizioni. Da quel momento, i due piloti sembreranno uniti da un filo invisibile, con il gap tra i due che verrà solo condizionato dalle manovre di sorpasso da effettuare nei confronti dei doppiati. Al giro 45, Felipe si era portato fino alla nona posizione, ma la Renault di Kubica, autore di un pitstop supplementare per montare gomme nuove, recuperava terreno nei confronti delle monoposto dai pneumatici con alle spalle molti più chilometri di gara. Tra questi anche Felipe, che dovrà così accontentarsi del decimo posto alla bandiera scacchi: una giornata di lavoro comunque positiva dopo essere partito in fondo al gruppo.
Vettel, intanto, non allentava la pressione su Fernando, con lo spagnolo che doveva anche gestire la scomoda situazione di dover essere il primo dei due ad affrontare i doppiati. Entrambi i piloti, però, continuavano a segnare il miglior giro della gara, con l’onore finale di essere il più veloce del Gran Premio che spettava al pilota Ferrari alla tornata numero 58. Una vittoria a Monza due settimane fa, un’altra qui a Singapore: le ultime quattro gare della stagione promettono di essere piene di “tensione” per tutti, a partire già da Suzuka, in Giappone, tra due settimane.
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