sabato 30 agosto 2008
Test a Monza: Hamilton chiude al top
Kazuki Nakajima con la Williams e David Coulthard con la Red Bull completano la top 5. Lo scozzese e' stato il piu' attivo oggi con 120 passaggi. Praticamente lui e fisico erano sempre in pista , al contrario della Ferrari di Kimi che si è fatto spesso attendere a volte anche 1 ora per poi mettere insieme una decina di tornate per poi sparire di nuovo...Spero solo che al box abbiano fatto un buon lavoro, dal tempo ottenuto si direbbe di si , io stesso prima di andar via l'ho cronometrato e girava costantemente tra l' 1:23.300 e l' 1:23.500 senza dare l'impressione di forzare nelle staccate; mentre il tempo di Hamilton è venuto fuori dopo molte staccate tirate al limite e anche molti errori con dritti vari alla prima variante e alla roggia. Auguriamoci solo che nei prossimi gp i motori tengano .
Solo 57 giri invece per Robert Kubica dopo un'uscita di pista in mattinata. La sua BMW Sauber ha subito pochi danni ma le riparazioni hanno richiesto molto tempo e il polacco e' tornato in pista solo dopo la pausa pranzo.
I tempi della terza giornata di test di Formula 1 a Monza:
Pos Pilota Team Tempo Giri
1. Hamilton McLaren-Mercedes (B) 1:22.967 97
2. Raikkonen Ferrari (B) 1:23.371 79
3. Fisichella Force India-Ferrari (B) 1:23.632 114
4. Nakajima Williams-Toyota (B) 1:23.634 99
5. Coulthard Red Bull-Renault (B) 1:23.737 120
6. Alonso Renault (B) 1:23.820 80
7. Bourdais Toro Rosso-Ferrari (B) 1:23.865 77
8. Glock Toyota (B) 1:23.897 79
9. Kubica BMW-Sauber (B) 1:24.089 57
10. Button Honda (B) 1:24.321 96
venerdì 29 agosto 2008
Massa fuori pista durante test
Incidente per foratura gomma posteriore dopo 73 giri
mercoledì 27 agosto 2008
lunedì 25 agosto 2008
Biella fatale anche per Raikkonen
L'EVIDENZA ED IL RISCHIO - Tornando al motore, che si sia trattato di una biella rotta è apparso evidente all'apertura della testata già ieri a Valencia: altri indizi, ma si attendono ovviamente ulteriori analisi, fanno pensare che si sia trattato del medesimo difetto di produzione che ha sciupato la prova ungherese di Massa. Su questo aspetto è stata ribadita la giusta scelta di non cambiare il motore di Raikkonen, pur sapendo che in ipotesi c'era il rischio che anche il suo propulsore potesse avere problemi con le bielle, visto che si trattava dello stesso lotto e della stessa specifica. Ma, è stato ribadito nel "debriefing", di fronte a un rischio di rottura e alla certezza di perdere dieci posizioni nella griglia di partenza, penalità prevista dal regolamento per chi cambia il motore, Maranello ha deciso che fosse meglio rischiare per non compromettere le possibilità di vittoria di Raikkonen. Meglio rischiare per vincere, soprattutto in una gara, il debutto della pista valenciana, che ha un po' deluso dal punto di vista dello spettacolo.
RECUPERARE L'AFFIDABILITÀ - La Ferrari lavora a massimo ritmo per recuperare l'affidabilità: da domani cominciano quattro giorni di test a Monza. Nel primo lavorerà Andrea Bertolini (seconda giornata jolly delle quattro a disposizione del team), poi per due giorni girerà Massa, venerdì proverà Raikkonen.
domenica 24 agosto 2008
GP d'Europa - Massa, trionfo col brivido
Felipe Massa riscatta da campione la beffa dell'Ungheria. Il brasiliano della Ferrari trionfa nel Gran Premio d'Europa sul nuovo circuito cittadino di Valencia dominando la gara dal primo all'ultimo metro, pit-stop a parte, ma ha dovuto attendere la decisione della Fia, che dopo aver analizzato una presunta uscita pericolosa dai box del brasiliano quando ha rischiato di finire addosso alla Force India di Adrian Sutil alla fine del secondo pit-stop, ha scelto per una multa di 10.000 dollari, lasciando immutato l'ordine d'arrivo e dunque la vittoria al ferrarista. Giusto non penalizzare ulteriormente Felipe che ha correttamente lasciato sfilare Sutil quando si è accorto che stava sopraggiungendo.
Massa è partito come un fulmine dalla pole position e nessuno l'ha più visto fino al traguardo: per lui è la quarta vittoria stagionale, la nona della carriera, ed è una vittoria davvero pesante perché ottenuta su un circuito bellissimo e impegnativo che nessuno conosceva, per lui anche pole position e giro più veloce a conclusione di un weekend perfetto. Questi successi su circuiti che non conosce sono di solito la specialità di Lewis Hamilton che però oggi si è dovuto accontentare del secondo posto inchinandosi a un grande Massa. Terzo Robert Kubica autore di un errore nelle fasi iniziali di gara che gli ha fatto perdere tre secondi e che lo ha condizionato nel resto del Gran Premio.
Quarto un Heikki Kovalainen come sempre lontanissimo dalle prestazioni del compagno di squadra Hamilton, a chiudere la zona punti Jarno Trulli, buon quinto, Sebastian Vettel, sesto, Timo Glock, settimo con un solo pit-stop, e Nico Rosberg, ottavo. L'idolo locale Fernando Alonso è stato tamponato da Kazuki Nakajima nel primo giro ed è stato costretto al ritiro, così i "tifosi" spagnoli hanno pensato bene di sfogare la loro delusione fischiando Hamilton, il grande rivale di Alonso, durante la premiazione.
Disastrosa la gara di Kimi Raikkonen, mai in corsa per il podio, al secondo pit-stop poi il finlandese riparte col bocchettone della benzina ancora inserito e travolge Pietro Timpini, uno dei meccanici Ferrari, che viene trasportato al centro medico e per fortuna non gli viene diagnosticata nessuna frattura, per lui solo un dolore alla caviglia. Per finire, Raikkonen rompe il motore a dodici giri dalla fine di una gara che vede Felipe Massa laurearsi prima guida della Ferrari.
La classifica piloti vede ora infatti Hamilton sempre in testa con 70 punti ma alle sue spalle c'è Massa a quota 64 mentre Raikkonen resta fermo a 57, mentre la Ferrari comanda con otto lunghezze di vantaggio sulla McLaren, 121 a 113, la graduatoria costruttori. Tra due settimane si correrà in Belgio, a Spa Francorchamps, uno dei templi storici della Formula 1 sul quale Raikkonen ha vinto le ultime tre gare che vi si sono disputate: il campione del mondo sceglierà la pista in mezzo al verde delle Ardenne per risvegliarsi e cominciare a contrastare la netta supremazia del compagno di squadra Massa nei suoi confronti?
sabato 23 agosto 2008
Massa in pole: «Grande risultato»
LOTTA FERRARI-MCLAREN - «Le prove sono andate bene, ma ci manca ancora qualcosa da Ferrari e McLaren» il commento di Kubica. Il che lascia presagire che in gara sarà come sempre lotta tra i primi due top team. Massa, che deve recuperare 8 punti in classifica da Hamilton, ha mostrato la giusta cattiveria oggi perchè la delusione di Budapest fa ancora male. E domani avrà una grane chance di rifarsi. Sotto gli occhi di Michael Schumacher, arrivato in mattinata a Valencia e subito sistematosi al muretto accanto a Domenicali, il brasiliano ha vinto la prima battaglia, ma la cosa importante è la gara di domani, come ha detto lo stesso Schumi: «Sono contento per Felipe, ha fatto una grande pole - ha detto il sette volte campione del mondo - È importante la prima posizione, ma partirà dalla parte sporca della pista. Spero che cambino la posizione per la gara di domani. Partendo dalla pole sul lato sporco si fa fatica, ma vediamo domani. Che effetto mi fa stare al muretto? È così per me. Sono contento così, non voglio correre, così posso dare una mano alla squadra. Sono contento che dopo tanti anni ci sia sempre la Ferrari che può combattere con gli altri per la vittoria. Per Massa la corsa di Budapest è stata dura. Il campionato però non è finito, è ancora lungo. Ora è più difficile, certo, ma questo è un tracciato nuovo e tutto può succedere. Sarà una gara dura, deve essere concentrato, tutto è possibile per domani, anche per gli altri. Noi non siamo messi male, speriamo bene domani».
LA FIDUCIA - Come anticipato dal tedesco, la Commissione gara dopo le qualifiche ha deciso di invertire la posizione della griglia, ossia spostare il pole-man, Massa, da sinistra a destra. Il brasiliano quindi partirà dalla parte pulita dell'asfalto, mentre Hamilton dal lato sporco, come Raikkonen. Gara importante per la Ferrari perché dopo la rottura del motore a Budapest che ha impedito a Massa di vincere, deve dare una risposta concreta. Come ha detto Stefano Domenicali, direttore della Gestione Sportiva: «Risposta alla delusione di Budapest? Bisogna darle quando conta - ha detto - Questa pole è positiva per il morale, ma abbiamo bisogno di risultati che arrivano lavorando e stando concentrati. La gara? Valuteremo il carico di benzina dei nostri avversari, sarà una gara lunga. È importante non fare errori, essere affidabili e portare a casa un risultato importante».
I TURNI PRECEDENTI - Raikkonen, invece, partirà dalla seconda fila. Il finlandese, staccato di 5 punti da Hamilton, è reduce dal podio di Budapest e qui è atteso a una prova finalmente convincente. Tornando alle qualifiche, qualche goccia di pioggia ha disturbato la fine del Q1, dove Jarno Trulli è stato il più veloce (1'37"948) davanti a Vettel e Massa. Raikkonen, invece, solo 13°, rischiando di uscire subito. Nel Q2 fuori Fernando Alonso con la Renault (12° in griglia) causa un errore in curva. Lo spagnolo, idolo di casa, ha commentato: «Non eravamo abbastanza veloci, gli altri hanno fatto meglio di noi. Speriamo nella strategia in gara». Il migliore è stato a sorpresa Sebastian Vettel con la Toro Rosso (1'37"842). Poi Massa, Heidfeld, Trulli e Hamilton, con Raikkonen ottavo. Nel Q3 poi lotta per la pole tra Massa e Hamilton. Nel finale Kubica ha strappato la terza posizione a Raikkonen. Quinto posto per l'altra McLaren di Heikki Kovalainen. Grande prestazione di Vettel, protagonista delle prime due fasi, c he ha chiuso con il sesto tempo con la Toro Rosso motorizzata Ferrari. Bravo anche Jarno Trulli, settimo con la Toyota. Domani il via del GP alle 14, con diretta su Raiuno e Sky Sport2.
LA FELICITÀ - «Volevo questa pole position e me la sono presa». È raggiante, Felipe Massa, dopo il risultato nel Gp d'Europa a Valencia: questa qualifica ha il sapore del riscatto dopo la beffa di Budapest, la rottura del motore a 12 chilometri dalla vittoria. «Essere davanti qui a Valencia - ha detto ancora il brasiliano - penso che sia fantastico. Questa pista non è facile anche se migliora di giro in giro».
venerdì 22 agosto 2008
MASSA - Felipe Massa ha chiuso con il quarto tempo, alle spalle però della Renault di Fernando Alonso e alla Honda di Jenson Button probabilmente scese in pista piuttosto scariche. «È un circuito totalmente nuovo - ha detto il brasiliano - tutti iniziamo da zero. È divertente, perchè vedi gli altri piloti migliorare ogni volta in pista, vedi i tempi scendere tantissimo in 10 minuti. È tutto molto interessante». Entrando nel particolare, però, Massa spiega che «su una pista sporca così devi fare un giro pulito, senza strafare, perchè è facile sbagliare e perdere dei decimi. Devi fare tutto in modo giusto. Se ci saranno sorprese? Non lo so, difficile saperlo, sicuramente si inizia da zero».
BALDISSERRI - Per il team manager Luca Baldisserri ormai anche circuiti nuovi come questi non hanno più segreti per nessuno: «Adesso con le simulazioni si arriva più non preparati come una volta - ha detto - Questa mattina a parte le condizioni della pista disastrose per il grip, riguardo le traiettorie era tutto a posto. Tutto nella norma, i due tipi di gomme vanno in modo piuttosto normale per essere venerdì e con una pista così sporca. Che domani migliorerà, domenica soprattutto. Se mi aspetto sorprese? I tempi del venerdì sono da prendere così, su pista così i livelli di benzina fanno parecchio, ma non credo che ci saranno sorprese».
ALONSO - «Abbiamo svolto il nostro programma di oggi, completato diversi giri e verificato le nostre simulazioni». Fernando Alonso, secondo a sorpresa con la Renault, commenta così la giornata di libere del GP d'Europa in programma domenica a Valencia. «Il circuito è interessante e impegnativo - ha detto ancora lo spagnolo, protagonista di una manovra azzardata al momento di entrare ai box nella sessione pomeridiana- e l'ultimo settore è sicuramente il mio preferito e molto eccitante dal cockpit. I primi risultati di oggi sono incoraggianti ma dobbiamo continuare a lavorare sodo per avere una buona sessione di qualifica domani e garantirci un buon livello di prestazioni in gara».
HAMILTON - Per Lewis Hamilton, terzo al mattino e quinto nel pomeriggio con la sua McLaren, «considerando tutto penso che abbiamo fatto delle buone prove. Stamattina abbiamo trovato un assetto soddisfacente e anche nel pomeriggio, senza cambiare molto, in fondo non è andata male. Purtroppo ho incontrato un pò di traffico, ma credo che ci siano le premesse per fare delle qualifiche all'altezza. Sono fiducioso e penso già a domani».
Libere, Raikkonen davanti a Alonso
sabato 16 agosto 2008
giovedì 14 agosto 2008
20 ANNI SENZA ENZO FERRARI, L'UOMO CHE CAMBIO' L'ITALIA
Le inarrivabili, imbattibili McLaren-Honda Turbo di Senna e Prost, come solito, monopolizzano la prima fila dello schieramento. Alle loro spalle, le Ferrari di Berger ed Alboreto, quindi le incredibili Arrows-Megatron di Cheever e Warwick. Prost, al 34° giro, si ritira per la rottura del motore della sua "Mc": Senna è primo, indisturbato, avviato verso una vittoria certa. Ma al 49° dei 51 passaggi, l'imponderabile. Un'incomprensione tra il brasiliano e Jean-Louis Schlesser della Williams, doppiato, scatena la gioia ferrarista. Senna e Schlesser si urtano, la McLaren di Senna si alza da terra, poi compie un testacoda, si blocca nella via di fuga, infine Ayrton sbraccia al fine di attirare l'attenzione dei commissari. Ma nulla, gara finita. Berger si ritrova in testa, seguito da Michele. Ma dai box, ecco puntuali gli ordini di scuderia verso il pilota milanese: "attento, consumi troppa benzina!". Alboreto obbedisce ed alza il piede, ma Berger corre ancora come un dannato. Morale della favola: il box aveva deciso che a vincere sarebbe stato Berger. Alboreto, infatti, è stato già giubilato in vista del 1989! Michele non ci sta. Stacca la radio e inizia di nuovo a dare gas. Oggi non lo farebbe nessuno. Ha quasi ripreso l'austriaco quando cala la bandiera a scacchi: solo mezzo secondo separa Alboreto dalla vittoria in casa, davanti ai suoi concittadini e conterranei. Monza esplode in un tripudio di bandiere col Cavallino. Ed è ancora Berger a scrivere la storia, colui il quale aveva regalato le ultime due vittorie cui Enzo ebbe modo di assistere, nel 1987. Monza '88 è la prima vittoria Ferrari senza suo padre, Enzo. Anche coloro i quali non hanno mai sventolato quella bandiera, beh, non possono fare a meno di ricordare con commozione quella incredibile, indescrivibile giornata come "la giornata", come "la vittoria" Ferrari per eccellenza. Già: la vittoria più bella e commovente in 61 anni di vita del Cavallino.
Su Enzo Ferrari è stato scritto e detto moltissimo. Del resto, la vita del Commendatore è un film, un romanzo, una bellissima storia italiana. Visitando Maranello ci si rende davvero conto di quanto quest'uomo abbia cambiato la vita e la storia di quello che era un microscopico quanto insignificante e sconosciuto paesino del modenese. Enzo Ferrari è, ancora oggi, un personaggio di difficile decifrazione. Solo chi ha avuto modo di conoscerlo a fondo in prima persona è in grado di apprezzarne i mille pregi e gli altrettanti difetti. Solo chi ha avuto l'onore di stringergli la mano può descrivere a pieno i suoi modi burberi, irosi, meticolosi, abitudinari, il suo esser stato poliedrico, testardo, una testa calda, antico, fuori dai ranghi, un padrone nato, genio e sregolatezza nel lavoro, "stravagante" nel privato. Un personaggio famoso per le liti furibonde in fabbrica con tecnici, progettisti e piloti, per le nottate spese tra disegni tecnici di motori ed auto, per la maretta con Ken Tyrrell e con i giornalisti italiani dopo gravi incidenti e lutti, per aver respinto al mittente le accuse di produrre pericolose auto da corsa, per l'amore-odio con Chapman, per la clamorosa diaspora del proprio staff tecnico, stufo della continua intromissione della moglie di Enzo stesso negli affari aziendali. Meno noto per l'abbraccio a Ricardo Rodriguez (il solo pilota, assieme a Villeneuve, che abbia ricevuto dal Drake un affetto sconsiderato) e per il caso di spionaggio cui egli si rese protagonista, grazie ad un troppo compiacente Mimmo Dei, storico patron della Scuderia Centro-Sud. Scopo della missione? Riuscire a reperire le nuovissime Cooper a motore posteriore, appena acquistate da Dei per la propria Scuderia, trasportarle a Maranello e radiografarle. L'operazione andò a buon fine, nonostante un giornalista inglese (che, evidentemente, sapeva fare il suo mestiere) si accorse della faccenda in corso e spifferò tutto a chi di dovere. Mimmo Dei se la vide brutta, ma seppe recitare bene la parte, negando tassativamente il "prestito" delle proprie auto alla Ferrari. Gli inglesi, tanto la Cooper quanto lo sponsor BP, lasciarono correre. Enzo ebbe, così, modo di vedere da vicino "in anteprima" le rivoluzionarie Cooper; da allora, tra Enzo e Dei fu tutto un "do ut des", un continuo scambio di favori e favoretti. Oggi ad un simile episodio verrebbe schiaffata l'etichetta anglofila di "spy-story", quindi sbattuto in prima pagina. Il finimondo. Già, lo spionaggio: storia vecchia.
Enzo Ferrari ha cambiato la storia italiana, il costume italiano, trasformato le domeniche italiane, impreziosito il panorama automobilistico mondiale creando un mito senza precedenti. Ha avuto il merito di aver fondato un Marchio che trasuda vittorie, prestigio. Una storia affascinante, quella della Ferrari: l'origine del Cavallino, i tempi della Scuderia Alfa-Romeo, l'interregno dell'Auto Avio, quindi la fondazione definitiva della Ferrari. Le prime gare, i primi successi, quindi cascate di purpurea, statuaria, immortale gloria: in Formula 1, nelle Sport-Prototipi. Vittorie alternate a brucianti sconfitte e batoste, come a Indy o ai tempi della Can-am, delle lotte con la Ford e con le inarrivabili Porsche 917 nel Mondiale Marche. Ma anche in F1, Ferrari è sinonimo di sconfitta. Inevitabile e fisiologico: in oltre 60 anni storia, non si può sempre vincere! Chi è stato davvero Enzo Ferrari, allora? Che azzardo, tirare le somme! Senz'altro un eccelso, fine, lungimirante imprenditore, un discreto pilota, un eccellente scrittore nonché abile, tagliente pensatore, un amante delle corse e che alle corse e per le corse ha dedicato anima e corpo, un costruttore di bellissime quanto inaffidabili automobili di serie (oggi, fortunatamente, solo bellissime!), il cui fine era "liberarsene" il più in fretta possibile per finanziare solo e soltanto il reparto corse, un accanito sostenitore del motore anteriore ("non ho mai visto un carro trainare un cavallo..."), dei freni a tamburo, dei cerchi a raggi e del telaio in tubi, un innovatore col contagocce, uno che raramente lo si vedeva in circuito e mai si muoveva dal proprio studio di Maranello (erano gli altri a dover andare da lui...), un uomo che non ha mai avuto timori reverenziali nello schierarsi contro le autorità sportive se qualcosa non gli andava a genio, un patron che, inevitabilmente, incappò in scelte azzardate, come abbandonare definitivamente i Prototipi. Enzo è stato un uomo capace di cambiare la storia dell'Italia automobilistica, riuscendo nella inconsapevole ed incolpevole impresa di far coincidere, in Italia, l'automobilismo sportivo solo ed esclusivamente con la Ferrari stessa. Punti di vista a parte, che mondo sarebbe senza Ferrari? Che F1 sarebbe senza Ferrari? E chi di noi non si sente attratto dal fascino del Cavallino e dalla figura imperiosa di quel signore vestito di scuro che sempre indossava grossi occhiali neri?
La scomparsa di Enzo Ferrari, infine, ha significato e sancito un vuoto di personalità, carattere ed orgoglio nel mondo della F1. Oggi, sono rimasti in pochi (Williams fra tutti) a possedere quel fascino ipnotico alla "Enzo", nel plastificato ambiente della F1 dei servizi meteo da strapazzo, dei motori congelati, dei paddock blindati, dei regolamenti da fatiscente Ministero, del perfezionismo fine a sé stesso, dei Manager che di auto e di corse ne capiscono ben poco. Il Commendatore, in questo reality-show, non avrebbe resistito un solo secondo. Avrebbe litigato con tutti, non avrebbe nemmeno tollerato la presenza di taluni individui che oggi brulicano al muretto della Rossa ben vestiti e profumati. Sarebbe scappato via, adirato, sbattendo la porta, in barba ai suoi stessi sostenitori e tifosi.
Ed è per questo che ci manca così tanto, Egregio Commendatore.