martedì 31 marzo 2009
Ferrari col dilemma kers "Usura le gomme"
Il Gran premio della Malesia è la prova d’appello: di nuovo in pista tra cinque giorni... via il dente via il dolore?. Un altro ko segnerebbe senza rimedio la stagione della Ferrari, ma un riscatto lenirebbe la ferita. In Australia tutto ciò che poteva andare male è andato: per la legge dei grandi numeri è quasi impossibile che il Cavallino sbagli due gare consecutive, soprattutto su un circuito favorevole come Sepang. «Dobbiamo fare in fretta a recuperare - raccomanda Stefano Domenicali - ma niente drammi. Abbiamo corso una gara su diciassette, quindi non abbiamo l’intenzione di fare già la valigia». A Melbourne è mancato tutto, compresa la lucidità: ci sono stati eventi casuali (tipo la rottura del portamozzo sulla monoposto di Felipe Massa o il testacoda di Kimi Raikkonen) e problemi strutturali (usura delle gomme, prestazioni generali). Qualche rimedio è adottabile in fretta, altri richiederanno tempo e risorse. Entro domenica ci sarà poco da fare. In pista scenderanno le stesse F60 viste in Australia.
Il portamozzo, impacchettato e spedito a Maranello già domenica sera, sarà analizzato per capire se il problema è dovuto a un urto (contro la Bmw di Kubica) oppure a un difetto strutturale. In quest’ultimo caso, l’unico rimedio per adesso sarà il tradizionalissimo «incrocio di dita». Anche il differenziale di Raikkonen faceva i capricci negli ultimi giri. È possibile che la Ferrari approfitti del ritiro del finlandese per sostituire il pezzo difettoso assieme al cambio senza incorrere in penalizzazioni. Ma altri sono i pensieri che agitano la vigilia del secondo Gran premio. Il kers, per esempio. Telemetrie alla mano, Domenicali l’ha messo in discussione: «Ci ha dato un vantaggio soprattutto al via, malgrado il rettilineo fosse corto, ma provoca un’usura anomala degli pneumatici. Non dico che lo toglieremo, solo che dobbiamo valutarne con attenzione le prestazioni». Nei lunghi rettilinei malesi il dispositivo più caro e controverso della Formula 1 dovrebbe in teoria dare il meglio di sé. In teoria, appunto. La Renault è altrettanto insoddisfatta. «Se non funziona neanche a Sepang non lo butto via - tuona Flavio Briatore -. Lo lascio direttamente lì».
Succede che, durante la carica delle batterie in frenata, le gomme posteriori si rovinano. A Melbourne dopo 10 giri Massa era già ai box per il pit stop con una macchina inguidabile. Prima soluzione, usare il kers in modo più delicato: 40 cavalli per 14 secondi a giro invece di 80 cavalli per 7 secondi. La seconda soluzione è il «metodo Briatore», ma non è così semplice: se togliere batterie e motore elettrico è facile, sfruttare bene lo spazio che si libera richiede un lungo lavoro di riprogettazione che altrimenti sarebbe destinato allo sviluppo di altre parti. Per non parlare dello spreco. C’è un altro aspetto da valutare: qualora la stagione si dimostrasse perduta, l’esperienza con il kers servirebbe in chiave 2010, quando il diabolico dispositivo sarà obbligatorio e forse standardizzato. Nei commenti a caldo il team manager Luca Baldisserri ha detto: «Mentre noi l’anno scorso lottavamo per il titolo, quelli che ora vanno forte (Brawn, Bmw, Red Bull, ndr) hanno guadagnato cinque mesi di vantaggio». Ecco l’occasione per rendere il favore.
Infine il caso diffusori. La classifica del Gran premio d’Australia è sub iudice perché contro Brawn, Toyota e Williams è stato sporto un reclamo che sarà discusso il 14 aprile a Parigi. L’esito è più no che sì, anche se la Ferrari (che l’ha presentato assieme a Renault e Red Bull) spera. In caso favorevole, a Maranello eviterebbero di dover rifare il retrotreno della macchina, mentre gli avversari perderebbero un po’ della loro forza.
IL ROMPIBIELLE - Chi ben comincia… di Gian Carlo Minardi
In questo momento abbiamo a che fare con team che hanno saputo interpretare al meglio le nuove regole; altri che, nonostante siano abbastanza competitivi e veloci, presentano un divario tecnico che anche l’uso del KERS non è stato in grado di eliminare. Ci siamo trovati di fronte ad un bellissimo inizio di stagione con tutta una serie di problematiche emerse, già in parte, nelle prove invernali: è fuori discussione che abbiamo nei primi 5 posti quattro vetture che in questo momento sono sotto osservazione (Brawn GP e Toyota), con Lewis Hamilton (4°) e Fernando Alonso (6°), i primi di quelli che hanno dato un’interpretazione diversa, infatti già il settimo posto è occupato dal pilota Williams Nico Rosberg (altro team sotto inchiesta).
A mio modesto parere, come succede ogni volta, il regolamento è stato interpretato in modo diverso e difficilmente la FIA verrà sconfessata, visto che proprio loro avevano dato il via libera a queste scuderie. Indubbiamente per ricorrere ai ripari passerà qualche gara, anche se in Australia abbiamo avuto un’altra variabile fondamentale: le gomme. La differenza tra soft e dure era notevole, permettendoci di vivere una gara movimentata e ricca di colpi di scena fino alla fine, caratterizzata da sorpassi, strategie diverse, l’uso del KERS ed errori dei piloti come il contatto finale tra il neo pilota Red Bull Sebastian Vettel e il polacco di casa BMW Sauber Robert Kubica, che avevano fatto fino a tre giri dalla fine una gara strepitosa. Il tedesco (che sarà penalizzato di 10 posizioni nel prossimo Gran Premio) ha tenuto la staccata troppo lunga quando sapeva benissimo che non sarebbe riuscito a tenere dietro per altre tre tornate la BMW, che in quel momento montava le gomme dure contro le sue morbide e quasi completamente degradate, mentre Kubica poteva tenersi un po’ più largo. Fa parte comunque degli incidenti di gara, anche se con un po’ più di attenzione avremmo vissuto un finale ancora più esaltante.
Con il suo ritmo il portacolori BMW avrebbe potuto impensierire addirittura il leader Jenson Button, in difficoltà anche lui con le gomme soft. A mio parere questa sarà una variante legata principalmente a questo tipo di tracciato, poiché la Bridgestone cercherà di regolarsi in modo diverso in futuro. Abbiamo poi potuto vedere che il KERS è molto utile in caso di sorpasso, anche se in questo momento non tutte le monoposto sono dotate del sistema di recupero dell’energia cinetica. Sarà interessante vedere cosa succederà quando sarà adottato da tutti i team.
Tornando al Gran Premio, dopo i risultati dello scorso anno, abbiamo avuto la conferma della BMW Sauber: Kubica ha lavorato molto bene anche senza l’uso del KERS, che invece montava il suo compagno di scuderia. Sono ripartiti da dove avevano concluso la scorsa stagione, dando vita ad una gara tutta all’attacco: peccato solo per il contatto finale che li ha privati di un podio sicuro. Avevano indovinato la strategia partendo con gomme morbide e a tre tornate dalla bandiera a scacchi stavano recuperando quasi un secondo sulla Brawn GP. Proprio la neonata vettura si è mostrata molto solida e affidabile (oltre che competitiva), infatti nel contatto iniziale di Rubens Barrichello le sospensioni hanno reagito molto bene e anche con l’ala anteriore danneggiata è riuscito a portare a termine il primo stint. Certamente qualche “giapponesino” si starà mordendo le mani vedendo questi risultati. Bene anche la Williams, che senza il problema alle gomme avrebbe potuto lottare per il podio con Nico Rosberg: il giro più veloce in gara è stato segnato proprio dal tedesco.
Chi è venuta a mancare maggiormente è proprio la Ferrari che ha accusato ancora una volta dei problemi di affidabilità perdendo punti importanti, anche se siamo solo alla prima tappa. In casa Renault, già in qualifica, avevamo visto invece un Fernando Alonso in difficoltà che solo grazie ad una gara senza errori e ai ritiri altrui è riuscito a conquistare punti importanti e forse anche insperati al via della gara. Grande gara per il campione in carica di casa McLaren Mercedes Lewis Hamilton che, con una macchina non al top, ha conquistato un buon quarto posto (diventato terzo con la penalizzazione di 25’’ di Jarno Trulli per aver superato con la safety car in pista). Buoni riscontri sono arrivati anche dall’unico debuttante, Sebastien Buemi (Toro Rosso) che ha regalato alla sua scuderia due dei tre punti conquistati in questo primo week end.
Ora bisognerà vedere come i team reagiranno alla supremazia della scuderia di Ross Brawn in questo nuovo panorama, dove si può provare solo durante le prove libere del venerdì o simulando sui computer le novità aerodinamiche. Il campionato è ancora lungo e quindi tutti c’è tutto il tempo per rimontare e far bene: diventerà determinante la capacità di organizzazione delle scuderie e di sviluppare una monoposto senza avere il riscontro immediato della pista. Ci troviamo di fronte ad uno scenario nuovo e abbastanza competitivo con tutti i team molto vicini: in Q2 avevamo quindici piloti racchiusi in meno di un secondo.
Quello che mi ha lasciato perplesso è stata l’uscita della safety car: a mio avviso hanno aspettato troppo tempo. Mi auguro che non sia stata una cosa voluta, ma semplicemente un caso, visto che al momento dell’incidente Vettel aveva già effettuato la sua sosta, a differenza di Jenson Button.
Tra soli sette giorni la Formula 1 sarà nuovamente di scena sul tracciato della Malesia, dove avrò la fortuna di vedere la corsa dal vivo. Visto il poco tempo a disposizione i valori in campo saranno confermati anche se si arriverà su un circuito vero, visto che Melbourne lo possiamo classificare come circuito cittadino. Dopo il 14 aprile, giorno in cui sapremo se le tre monoposto saranno considerate regolari, i team modificheranno di conseguenza le loro vetture e quindi già dal Gran Premio della Cina (17-19 aprile) potremmo avere delle sorprese. Tra le altre cose, in caso di squalifica, avremmo uno stravolgimento non da poco con la vittoria che andrebbe a Lewis Hamilton, seguito da Fernando Alonso, Buemi (Toro Rosso), Bourdais (Toro Rosso), Adrian Sutil (Force India), Heidfeld (BMW), Fisichella (Force India) e Webber (Red Bull). Tutto questo nasce dal fatto che secondo alcuni team è stato infranto lo spirito del regolamento, ovvero avere meno carico e meno turbolenze per le macchine che seguono.
Un saluto a tutti e come sempre rimango a vostra disposizione. Potete inviarmi le vostre curiosità/domande a: media@minardi.it
Gian Carlo Minardi
lunedì 30 marzo 2009
Trulli perde il terzo posto e Vettel penalizzato di 10 posizioni in Malesia
Classifica piloti: Button 10 punti; Barrichello 8; Hamilton 6; Glock 5; Alonso 4; Rosberg 3; Buemi 2; Bourdais 1.
Classifica costruttori: Brawn Gp 18 punti; McLaren 6; Toyota 5 Renault 4; Williams e Toro Rosso 3.
Sebastian Vettel subira' una penalita' di 10 posizioni in griglia nel Gran Premio della Malesia di domenica. Il pilota della Red Bull e' stato riconosciuto colpevole di una collisione evitabile con Robert Kubica, a tre giri dal termine della gara di oggi a Melbourne. Entrambi i piloti sono poi stati costretti al ritiro in seguito.
Il tedesco e' stato inoltre multato di 50.000 dollari per essere rimasto in pista su tre ruote dopo l'incidente.
domenica 29 marzo 2009
BRAWN !! Non era un vagito ma un ruggito! Doppietta in Australia...
DISASTRO FERRARI- Il gp della domenica conferma le sensazioni negative che erano maturate nei due giorni precedenti durante le prove libere e ufficiali dell'appuntamento australiano, il primo del mondiale di Formula 1 2009. Felipe Massa si è ritirato al 46° giro. Kimi Riakkonen lo ha seguito ai box dieci giri più tardi, all'ultimo giro di corsa, per un problema al differenziale dopo aver commesso, peraltro, un grave errore al 28° giro che ha causato un testa coda e che lo aveva già costretto ad un lungo pit stop.
SHOW FINALE - Insomma una débâcle su tutta la linea per la casa di Maranello che sperava almeno di poter conquistare qualche punto in vista di tempi migliori. Niente da fare invece e gran premio che ha vissuto le sue fasi più concitate a tre giri dalla fine quando Kubica ha cercato di superare Vettel per conquistare la seconda posizione, ma che ha portato solamente un grave incidente tra i due che ha causato il ritiro di entrambi. Ne ha approfittato dunque Barrichello che ha conquistato la seconda posizione e realizzato la doppietta della Brawn Gp, la prima per la nuova casa guidata dall'ex direttore tecnico della Ferrari. Una doppietta arrivata con la safatey car in pista e che ha portato in terza posizione l'italiano Jarno Trulli. Subito dietro di lui un sornione Lewis Hamilton che ha conquistato così punti importanti in vista del futuro. Quinto, invece, Glock mentre finisce in sesta posizione lo spagnolo Fernando Alonso. A punti anche Rosberg e la Toro Rosso di Sebastien Buemi.
DELIRIO BRAWN, BUTTON CHE FELICITÀ - Jenson Button dunque ha portato in trionfo l'esordiente Brawn nel GP di Australia e ha conquistato la seconda vittoria in carriera dopo quella in Ungheria nel 2006. A completare la giornata storica della squadra di Ross Brawn ci ha pensato anche l'ex ferrarista Rubens Barrichello che grazie alla coppia da comiche Kubica-Vettel ha conquistato due posizioni in un colpo solo a tre giri dalla fine. Brawn dunque protagonista, la stessa scuderia che dopo Natale doveva chiudere i battenti e che invece l'ex dt Ferrari ha saputo rilanciare. Due ex-Ferrari in trionfo nel giorno del crollo delle rosse di Maranello. Un paradosso che fino a qualche mese fa sembrava impensabile ma che in terra australiana si è realizzato in maniera inaspettata.
RISULTATO DA VERIFICARE - Il risultato del GP resta comunque "sub judice", in attesa che la Corte d'Appello internazionale della Fia si pronunci il prossimo 14 aprile sul ricorso contro Williams, Brawn e Toyota. Intanto la Brawn si gode questo grande successo. Al di là del diffusore regolare o meno, la macchina è comunque nata bene e si vede che è stata costruita con criterio. Può sorridere anche la Red Bull: niente diffusori sospetti, ma solo tanta velocità e qualità che non ha avuto risposte solo davanti all'impressionante exploit della Brawn. Grande rammarico per il contatto nei giri finali tra Sebastian Vettel e Robert Kubica mentre lottavano per il secondo posto.
DISASTRO FERRARI - Inquietante a dir poco la prestazione della Ferrari. Non tanto per la velocità o la competitività per quanto riguarda i primi posti, ma soprattutto per l'affidabilità dalla quale invece ci si aspettava davvero qualcosa di più e che sottolinea come ci sia ancora tantissimo lavoro da fare per gli uomini di Domenicali. È accetabile confrontarsi sin dal primo Gp con due problemi importanti come il danneggiamento dello sterzo (Massa), e un guasto al differenziale (Raikkonen)? Questa F60 non doveva essere il massimo dell'affidabilità? Non si era puntato sulla durata piuttosto che sulle alte prestazioni? Domande alle quali i tecnici dovranno dare una rapida risposta in vista della gara in Malesia del prossimo 5 aprile.
ZERO PRESTAZIONE - Alle Rosse peraltro, che anche lo scorso anno non conquistarono punti in Australia, manca la prestazione rispetto alle rivali: la Brawn infatti gli ha rifilato quasi mezzo secondo al giro. Chris Dyer, responsabile dei meccanici Ferrari, ha detto che la squadra è pronta a modificare il progetto della monoposto qualora la Brawn risultasse regolare: «Non sappiamo ancora esattamente quali sono stati i problemi dei nostri piloti - ha detto a caldo il tecnico - ma sono nuovi rispetto a quelli emersi nei test. Il diffusore? Dobbiamo vedere quale sarà la decisione della Corte d'Appello, se sarà regolare prepareremo un nuovo scivolo. Ma non è una cosa veloce, forse per Barcellona». Parole preoccupanti che lasciano molte domande e tanti dubbi ai tifosi della Rossa che di certo si aspettavano un inizio di campionato meno in salità.
ORDINE D'ARRIVO* - Questo l'ordine d'arrivo del GP di Australia di F1 a Melbourne: 1) Button (Gbr, Brawn GP) in 1h34'15"784, alla media di 195,776 km/h; 2) Barrichello (Bra, Brawn GP) a 0"807; 3) Trulli (Ita, Toyota) a 1"604; 4) Hamilton (Gbr, McLaren) a 2"914; 5) Glock (Ger, Toyota) a 4"435; 6) Alonso (Spa, Renault) a 4"879; 7) Rosberg (Ger, Williams) a 5"722; 8) Buemi (Svi, Toro Rosso) a 6"004; 9) Bourdais (Fra, Toro Rosso) a 6"298; 10) Sutil (Ger, Force India) a 6"335; 11) Heidfeld (Ger, Bmw Sauber) a 7"085; 12) Fisichella (Ita, Force India) a 7"374; 13) Webber (Aus, Red Bull) a un giro; 14) Vettel (Ger, Red Bull) a 2 giri; 15) Kubica (Pol, Bmw Sauber) a 3 giri; 16) Raikkonen (Fin, Ferrari) a 3 giri.
sabato 28 marzo 2009
A Melbourne è Formula Caos
Si chiama Formula 1, ma da oggi può essere ribattezzata Formula Caos. Il campionato 2009 era già partito fra mille polemiche per i diffusori di Brawn Gp, Toyota e Williams, che molti team giudicano ai limiti o oltre il regolamento (la Fia prenderà una decisione in proposito il 14 aprile). Ma oggi, nelle qualifiche del primo Gran Premio di stagione a Melbourne, non sono stati tanto i diffusori a creare problemi, quanto i cambi e gli alettoni.
LA SQUALIFICA ALLA TOYOTA- A questo punto è necessario spiegare i motivi della squalifica, con conseguente retrocessione in ultima fila, di Glock e Trulli. I giudici di gara, senza che fosse presentato alcun reclamo, hanno riscontrato che gli alettoni posteriori delle vetture giapponesi erano troppo flessibili e, quindi, contro il regolamento. Non bastasse questo, a circa tre ore dalla fine delle qualifiche la Williams ha presentato ricorso contro la Ferrari e la Red Bull, "accusate" dalla scuderia inglese di montare deflettori delle pance irregolari. Fortunatamente, il ricorso è stato poi ritirato. Un'altra bega legale avrebbe dato l'ennesima mazzata alla credibilità della Formula 1. O Formula Caos.
Ferrari con meno benzina delle Brawn
1. Button (GB, Brawn GP) in 1'26"202, alla media di 221,465 km/h
2. Barrichello (Bra, Brawn GP) 1'26"505
3. Vettel (Ger, Red Bull) 1'26"830
4. Kubica (Pol, Bmw Sauber) 1'26"914
5. Rosberg (Ger, Williams) 1'26"973
6. Massa (Bra, Ferrari) 1'27"033
7. Raikkonen (Fin, Ferrari) 1'27"163
8. Webber (Aus, Red Bull) 1'27"246
9. Heidfeld (Ger, Bmw Sauber) 1'25"504
10. Alonso (Spa, Renault) 1'25"605
11. Nakajima (Gia, Williams) 1'25"607
12. Kovalainen (Fin, McLaren) 1'25"726
13. Buemi (Svi, Toro Rosso) 1'26"503
14. Piquet (Bra, Renault) 1'26"598
15. Fisichella (Ita, Force India) 1'26"677
16. Sutil (Ger, Force India) 1'26"742
27. Bourdais (Fra, Toro Rosso) 1'26"964
19. Glock (Ger, Toyota) 1'26"975 - penalizzato per ala irregolare
20. Trulli (Ita, Toyota) 1'27"127 - penalizzato per ala irregolare
Qualifiche GP Australia : I diffusori spingono le due Brawn GP
Prima delusione per i tifosi Ferrari e prima grande soddisfazione per Ross Brawn e la sua neonata scuderia che tra le molte polemiche relative ai suoi diffusori, criticatissimi, e oggetto di un ricorso da parte di alcune scuderie avversarie, appalta la prima fila: davanti a tutti c'è Jenson Button con la Brawn motorizzata Mercedes davanti al compagno di scuderia Rubens Barrichello e al tedesco della Red Bull Sebastian Vettel. E la prima pole dopo tre anni per Button, che sceso dalla neonata vettura ha festeggiato come un ragazzino.
Ma la notizia più clamorosa forse è l'arretramento di Lewis Hamilton in ultima posizione: il campione mondiale in carica sarà costretto a sostituire il cambio della sua McLaren e come da regolamento la variazione lo costringerà a scattare dall'ultimo gradino della griglia di partenza.
Non è stata una gran giornata per Hamilton, lento, e qualificato con pochissimo margine nella Q1, addirittura paralizzato ai box al momento della seconda sessione di qualifiche a causa di problemi al cambio impossibili da risolvere senza una sostituzione completa. Rispetto al 'buco' di Hamilton la Ferrari sembra quasi salvare il salvabile con Massa settimo e Raikkonen nono.
In definitiva la sensazione di un rivoluzionario livellamento nei valori della Formula Uno che si era già annunciato ieri con le prime prove ufficiali ma anche prima con i test e le prove ufficiose, viene confermata da quello che è un primo bilancio che attende adesso ulteriori conferme dal Gran Premio australiano che apre la stagione all'insegna dell'incertezza.
Considerando che un mese fa la Brawn GP nemmeno esisteva, una prima fila così è sensazionale, e richiamerà non poco interesse tra gli sponsor che già oggi si stanno interessando sugli investimenti da dedicare alla scuderia esordiente.
Tra gli altri dati di queste prove la vera sorpresa è la competitività di Vettel e della Red Bull capace di tenersi alle spalle la BMW di Kubica: a seguire Rosberg e Glock con la Ferrari di Massa subito dietro, seguito da Trulli e dal compagno di scuderia Raikkonen.
Intanto i valori di questo Gran Premio e anche del prossimo, in programma in Malesia, sono già sub judice: il consiglio direttivo della FIA si riunirà infatti il 14 aprile alle 10, a Parigi, per esaminare i ricorsi di Red Bull, Ferrari e BMW nei confronti dei famosi diffusori che agevolerebbero in questo avvio di stagione in particolare Toyota e Brawn GP. In definitiva se il ricorso venisse accvettato la graduatoria dei primi due Gran Premi verrebbe di fatto deciso a tavolino.
venerdì 27 marzo 2009
Prove Libere : Il Mondiale inizia da Nico Rosberg
Nico Rosberg è il protagonista indiscusso della prima giornata di prove libere a Melbourne. Il tedesco ha dominato sia nella prima che nella seconda sessione chiudendo davanti a Barrichello e Trulli. Le Ferrari si piazzano al nono e all'undicesimo posto, mentre continua la crisi McLaren, con Hamilton e Kovalainen in difficoltà sia sul giro veloce che sul passo.
Caso curioso, se si esclude Mark Webber, quarto con la Red Bull, nelle prime sette posizioni ci sono tutte le sei macchine contestate dagli avversari per gli estrattori: Brawn GP, Williams e Toyota.
LA PRIMA SESSIONE
Dominio della Williams nella prima sessione di prove libere del GP d'Australia: sul circuito di Melbourne il più veloce è Nico Rosberg in 1'26''687 davanti al compagno di squadra Kazuki Nakajima. Terza la Ferrari di Kimi Raikkonen, che precede la Brawn Gp di Rubens Barrichello. Settimo Felipe Massa. Decimo tempo per la Renault di Fernando Alonso, mentre il campione in carica Lewis Hamilton è addirittura 16esimo.
LA SECONDA SESSIONE
Rosberg, con la sua Williams, si conferma il più veloce anche nella seconda sessione delle libere australiane: il tedesco si migliora con il crono di 1'26"053, davanti a Barrichello, con la Brawn GP. Terzo tempo per Jarno Trulli con la Toyota, davanti a un ottimo Mark Webber, su Red Bull.
Felipe Massa è decimo, davanti all'altra Ferrari di Kimi Raikkonen. Fernando Alonso è 12esimo con la Renault mentre Lewis Hamilton, con la McLaren, delude ancora e chiude solo 18esimo, dietro al compagno Heikki Kovalainen.
I tempi della seconda sessione di prove libere del Gran Premio d'AustraliaPos Pilota Team Tempo Giri
1. Rosberg Williams-Toyota (B) 1:26.053 36
2. Barrichello Brawn-Mercedes (B) 1:26.157 + 0.104 38
3. Trulli Toyota (B) 1:26.350 + 0.297 42
4. Webber Red Bull-Renault (B) 1:26.370 + 0.317 30
5. Button Brawn-Mercedes (B) 1:26.374 + 0.321 38
6. Glock Toyota (B) 1:26.443 + 0.390 42
7. Nakajima Williams-Toyota (B) 1:26.560 + 0.507 33
8. Vettel Red Bull-Renault (B) 1:26.740 + 0.687 19
9. Sutil Force India-Mercedes (B) 1:27.040 + 0.987 29
10. Massa Ferrari (B) 1:27.064 + 1.011 35
11. Raikkonen Ferrari (B) 1:27.204 + 1.151 32
12. Alonso Renault (B) 1:27.232 + 1.179 28
13. Fisichella Force India-Mercedes (B) 1:27.282 + 1.229 32
14. Heidfeld BMW-Sauber (B) 1:27.317 + 1.264 34
15. Kubica BMW-Sauber (B) 1:27.398 + 1.345 36
16. Bourdais Toro Rosso-Ferrari (B) 1:27.479 + 1.426 36
17. Kovalainen McLaren-Mercedes (B) 1:27.802 + 1.749 35
18. Hamilton McLaren-Mercedes (B) 1:27.813 + 1.760 31
19. Piquet Renault (B) 1:27.828 + 1.775 35
20. Buemi Toro Rosso-Ferrari (B) 1:28.076 + 2.023 33
giovedì 26 marzo 2009
GP d'Australia 2009
Info su GP d'Australia
Lunghezza | 5.303 km |
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Giri | 58 (307.574 Km) |
Podio anno scorso | 1. L. Hamilton 2. N. Heidfeld 3. N. Rosberg |
Giro record | M. Schumacher - 1'24''215 (2004, Ferrari) |
Pole record | M. Schumacher - 1'24''408 (2004, Ferrari) |
Pole anno scorso | L. Hamilton - 1'26''714 (McLaren) |
02:30 am | Prove Libere 1 |
06:30 am | Prove Libere 2 |
04:00 am | Prove Libere 3 |
07:00 am | Qualifiche |
08:00 am | La Corsa (58 giri) |
mercoledì 25 marzo 2009
L'interpretazione sui nuovi diffusori verrà chiarita solo in Australia
E' sempre più alto il rischio che la nuova stagione di Formula 1, almeno all'inizio, viva i suoi momenti più significativi e decisivi in tribunale, piuttosto che in pista. La previsione fatta qualche giorno fa da Max Mosley, presidente della Fia, sembra infatti destinata ad avverararsi: "Avrei potuto fare qualcosa questa settimana ma non c'e' tempo e non sarebbe stato equo. Penso che la cosa arrivera' all'apice in Australia, dove spetterà ai commissari decidere in merito alla legalita' dei diffusori. Ovviamente la decisione puo' chiaramente essere appellabile da chi si sentira' svantaggiato," ha aggiunto. "E allora si andra' alla Corte d'Appello".
Al centro del contenzioso, uno dei tanti che hanno segnato questa travagliata pre-season, sono questa volta i nuovi diffusori, quelle appendici aerodinamiche poste sotto la parte posteriore delle vetture, una delle tante componenti per le quali quest'anno la Fia aveva posto rigide limitazioni con l'obiettivo di arrivare a una soluzione standard per tutte le scuderie.
Secondo il nuovo regolamento, tutti i canali dell'estrattore non devono oltrepassare 350mm di sbalzo e 175mm di altezza. Tanto per cambiare, però, quel regolamento in apparenza rigidissimo ha la sua bella lacuna: i 150mm centrali, destinati a ospitare la struttura deformabile che protegge il cambio e la luce posteriore, non hanno vincoli in altezza e lunghezza. Mentre tutti i team hanno presentato identiche soluzioni standard, tre scuderie (Williams, Brawn GP e soprattutto Toyota, quelle che già qualche settimana fa erano state velatamente accusate da Briatore) hanno sviluppato diffusori provvisti di canale centrale con splitter più alto e posto su due piani, tramite un doppio profilo estrattore. In questo modo, i diffusori di Toyota, Williams e Brawn GP generano una maggiore deportanza al retrotreno, assicurando un migliore equilibrio areodinamico.
La questione è ovviamente delicata, perché a termini di regolamento è difficile accusare i tre imputati di irregolarità . Tanto è vero che già durante i test in Spagna la cosa era stata portata all'attenzione dei commissari Fia, che li hanno ritenuti legali. Le altre scuderie però non hanno nessuna intenzione di arrendersi. Ad attaccare, ieri, è stata soprattutto la Red Bull, per bocca del consigliere Helmut Marko: "Hanno un doppio diffusore che gli regala cinque decimi al giro" ha dichiarato l'austriaco. "Sette team, inclusi noi, sono d'accordo: si tratta di soluzioni illegali. Anche perché l'anno scorso abbiamo chiesto chiarimenti alla FIA per l'utilizzo di un concetto aerodinamico simile e ci e' stata data risposta negativa".
Stando alle voci che girano al paddock, questi team starebbero già discutendo della possibilità di presentare una protesta ufficiale collettiva in occasione della prima gara della stagione. Un'eventualità che, probabilmente, non dispiace a Mosely, che commenta ancora sornione: "Si possono trovare buoni motivi per dire che sono legali altri, per dire che sono illegali" . Sullo sfondo, infatti, rimane sempre la grande guerra tra la Fia e la Fota, l'associazione dei costruttori che negli ultimi mesi ha fatto grossi passi avanti nel trovare un'unità di intenti e di posizioni per rivendicare maggior potere decisionale, e più soldi, proprio a scapito della Fia, nel circus di Formula 1.
Che tutte le lacune e le ambiguità del regolamento siano state studiate ad arte dagli uomini di Mosley ed Ecclestone, proprio per scatenare continue querelle tra i team, è ormai un sospetto che aleggia nella testa di molti, gettando ombre preoccupanti su una stagione 2009 che si preannuncia ancora più tormentata delle precedenti.
giovedì 19 marzo 2009
F1 a rischio credibilità dopo le nuove regole imposte dai Bonny & Clide della F1
Immaginatevi, una settimana prima del via della serie A arriva il presidente del Coni e dice bello fresco: «Da quest'anno lo scudetto va a chi segna più gol. E dalla prossima stagione chi sta con noi potrà mettere in campo 12 giocatori». Nella giungla dei motori è quello che è successo. Il titolo mondiale a chi vince più corse. Un atto di forza, anzi di violenza di Ecclestone e Mosley. Se Moggi-Giraudo-Bettega erano la triade, questi come li volete chiamare? Bonny & Clide? Hanno spremuto tutti i soldi possibili dal limone della Formula 1. E ora che il succo è finito, che il mercato è saturo, che i Gran Premi si corrono in mezzo al deserto, ai semafori cittadini, al nulla, ovunque meno che sui circuiti che hanno fatto la storia, ora che le televisioni hanno capito che non val la pena di farsi ricattare per un prodotto destinato a un popolo di addormentati. Ecco, ora provano con la pirateria legalizzata.
Lasciate stare il fatto che nella storia dodici volte su 59 sarebbe cambiato il campione del mondo con la nuova, assurda regola e che solo in due occasioni sarebbe successo negli ultimi vent'anni. Questa è solo statistica. Che poteva essere modificata da strategie di corsa differenti: non sapremo mai se il vincitore reale avrebbe attaccato più a fondo quello potenziale, cioè quello con più vittorie di tappa. Quella che si vuole premiare è invece la follia, l'eccessivo rischio, l'azzardo. Per vendere di più? Bah.
È in circolazione un film nel quale la bellissima Eva Mendez interpreta la produttrice di un reality nel quale si gioca alla roulette russa: un successone… Pensate solo a un dato: Niky Lauda, cioè uno dei più grandi piloti di sempre, avrebbe vinto due mondiali in meno. Sarebbe cioè stato uno dei tanti, uno qualunque. Come se fosse facile far funzionare il cervello sotto pressione a trecento all'ora e capire i limiti propri e della macchina che si sta guidando senza staccare il piede dall'acceleratore. Se non è questa l'essenza di questo sport, anzi meglio: se non è questo l'unico aspetto davvero sportivo in una disciplina fatta di macchine e numeri, fermate tutto che scendiamo senza rimpianti. Così come dovrebbero scendere ed è auspicabile lo facciano, quelli che si sono fatti fin qui taglieggiare da Bonny & Clyde. I proprietari delle scuderie. Quelli che hanno iniettato vagoni di soldi per competere per coppe di plastica, per titoli assegnati dai giudici parrucconi che drogano le classifiche per renderle più allegre, per competizioni fotocopiate da spioni da operetta.
Nelle ultime due stagioni ne abbiamo viste abbastanza da far scendere la famosa saracinesca di cui sopra senza versare nemmeno una lacrima. Adesso l'impressione è di non aver visto ancora nulla. E già nel ritiro prestagionale di Jerez de la Frontera era alta la puzza di bruciato, con la nuova scuderia di Ross Brawn che ha tolto le macchine ex Honda dal cellophan e ha fatto un mazzo così a tutti quelli che hanno passato l'inverno a lavorare. Devono trovare uno sponsor – si è pensato -, quindi devono mettersi al centro della vetrina. Proprio come il ciclista che si riempie di punture.
Magari da lì è nata l'ispirazione a Bonny & Clyde. Forse proprio in quelle notti hanno scritto la norma capestro secondo la quale chi nel 2010 aderirà al ridicolo budget di spesa di 33 milioni di euro, potrà truccare le macchine. Via i peli dalla lingua e guardiamoci negli occhi: motori non congelati e senza limitazioni nel regime di rotazione (attualmente 18mila giri), sotto scocca differente, ali mobili e via le restrizioni su aggiornamenti, test, uso della galleria del vento, omologazione e materiali esotici. Insomma, pirateria allo stato puro. O se preferite, appunto, doping libero. Ma solo per quelli che ci stanno. Chi vuole spendere di più viaggerà sotto una diversa legge, quella attuale, controlli antidoping compresi.
a destra con i baffetti neri il padre di Max Mosley con i suoi amici nazisti londinesi
Come introdurre la legge della giungla in un sistema economico già depressissimo, già sull'orlo della rottura. Uno schiaffo, anzi un pugno in faccia in piena regola alla Fota, l'associazione dei costruttori, che ha appena garantito a Bonny & Clide la presenza fissa di 10 team fino al 2012, a costo di rompere tutti i salvadanai disponibili. Un paio di grandi scuderie stanno pensando seriamente di ammainare le loro bandiere, perché a tutto ci deve essere un limite. C'è da sperare lo facciano subito. Tanto ormai vale tutto. C'è da sperare che dissenso e disgusto si allarghino anzi a macchia d'olio e che alla prima gara mondiale si presentino solo due macchine. A pedali. Al volante Bonny Mosley & Clide Ecclestone…
di Carlo Genta del Sole 240re
mercoledì 18 marzo 2009
IL CAMPIONE DEL 2009 SARA' COLUI CHE AVRA' VINTO PIU' GRAN PREMI
Incredibile ventata di novità in Formula Uno. Il campione del mondo del prossimo campionato piloti sarà il driver che avrà conquistato il maggior numero di Gp nel corso della stagione. A stabilirlo è il Consiglio della Federazione Internazionale (Fia) riunitosi oggi a Parigi.
Come si legge direttamente sul sito della Federazione, "il Consiglio ha accettato la proposta avanzata da Formula One Management (che detiene i diritti commerciali del Mondiale, ndr) di assegnare il titolo piloti al driver che avrà vinto il maggior numero di gare durante la stagione". "Se due o più piloti - si legge sempre nella nota - termineranno il campionato con lo stesso numero di successi, il titolo verrà attribuito a chi avrà ottenuto più punti".
E' una sorta di rivoluzione copernicana per la F1, che manterrà comunque i punteggi del passato: 10 al primo classificato, 8 al secondo e 6 al terzo. Il campione del mondo sarà quindi chi, alla fine del Mondiale, avrà ottenuto il maggior numero di successi parziali mentre, alle sue spalle, la classifica verrà stilata in base ai punti raccolti durante l'anno.
Resta invece tutto invariato per quanto riguarda il Mondiale costruttori: la classifica sarà infatti determinata in base ai punti che ogni pilota del team guadagnerà gara per gara. Bocciate, infine, le proposte di Ecclestone, che avrebbe voluto l'assegnazione di medaglie ricalcando quello che è il modello olimpico, e quella avanzata dalla Fota, l'associazione dei team del circus, che avrebbe voluto portare a 12 i punti guadagnati dal pilota che vince il singolo Gran Premio, e darne 9 al secondo e 7 al terzo.
Per quanto riguarda il budget, la Fia ha stabilito che nella prossima stagione (2010) i team che lo vorranno potranno anche gareggiare con vetture che rispettano un tetto di 33 milioni di euro, cifra che dovrà coprire ogni spesa. "In alternativa alla gestione ai sensi della normativa esistente, che deve rimanere stabile fino al 2012, tutte le squadre avranno la possibilità di competere con auto costruite e gestite secondo un tetto di spesa - ha spiegato la Fia - che dovrà coprire tutte le spese". Le squadre che opereranno in questo regime "avranno maggiore libertà tecnica, potendo sviluppare, tra l'altro, ali mobili e un motore non soggetto al congelamento dello sviluppo".
Novità anche per quanto riguarda i test: ai team sarà concesso di effettuarli tra la fine della stagione e il 31 dicembre dello stesso anno e potranno essere fatti solo per tre volte da un pilota emergente che non ha disputato più di tre gran premi nei 24 mesi precedenti.
Pronta la replica della Fota che, attraverso una nota, "esprime delusione e preoccupazione per quanto stabilito in maniera unilaterale". Lo afferma il presidente della associazione dei team di F1, Luca Cordero di Montezemolo. "Il nuovo quadro regolamentare definito dalla Fia a partire dal 2010 rischia di stravolgere la vera essenza della Formula 1 e i principi che lo rendono uno degli sport più popolari e più attraenti" ha aggiunto "Visti i tempi e le modalità con cui queste modifiche sono state decise riteniamo necessario esaminare attentamente la nuova situazione e fare di tutto per mantenere, in momenti così difficili, un quadro regolamentare stabile senza continui stravolgimenti che creano solamente sconcerto e confusione nelle case automobilistiche, nei team, nel pubblico e negli sponsor". Presupposti buoni per l'inizio di stagione, che si avvicina inesorabilmente.....
lunedì 16 marzo 2009
Spies, batte Max ma punta alla GP e a battere Rossi
Spies, stando alle sue dichiarazioni, in MotoGP ci vuole tornare da protagonista.("E' vero, il mio sogno resta la MotoGP. Vorrei entrare in un team attrezzato per vincere ma non voglio correre troppo."). Schiaccia ancora l'occhiolino alla Yamaha Tech3 perchè vorrebbe vedersela con Rossi e con Stoner , stando in sella ad un mezzo competitivo almeno quanto i loro. Ma a questo punto prima vorrà vincere alla grande il titolo in Superbike.
Se lo Spies visto in Qatar e a Phillip Island è quello vero, non avrà grandi problemi a farcela. Il rischio semmai è che ammazzi tutto in mezza stagione. Gioca con la sua R1 a star lì, fino a quando non decide di infilarli ed andarsene.
Brucia Haga e Biaggi (che come lui in MotoGp ci sono stati con fortune decisamente diverse tra loro) come e quando gli pare e in due Gran Premi completati ha già vinto (tre manches) quanto Biaggi in due stagioni e un pezzettino.
Avendolo un po' conosciuto nel paddock della Gp dello scorso anno sappiamo che Spies non sembra avere la carica carismatica e il cotè di Bayliss. E' gentile, ma di un'altra generazione; più figaccione, altezzosetto e con una mamma manager che è un falco omnipresente e costantemente in volteggio sulla preda. Bayliss aveva l'aria da carrozziere sanguigno e coraggioso, molto meno leccato, più vissuto, istintivo, sempre. Ma son dettagli da poco: se c'è uno che a risultati sembra poter fare come Bayliss riempiendone il vuoto qualitativo al momento è proprio Spies.
In questo senso il più sfortunato di tutti è Max Biaggi perchè un'altra volta, come già gli capitò nel motomondiale con Rossi, in un momento cruciale della sua carriera ha a che fare con un osso più duro del previsto. Il tutto nonostante l'Aprilia RSV4 sia già una bomba, nonostante lui la guidi benissimo, nonostante nel team sembra esserci proprio l'atmosfera a cui Max puntava da anni. Fa due volte terzo Biaggi in Qatar, arriverà a far secondo magari, a non farsi metter dietro da Haga sempre spettacolare con la sua Ducati 1198 e ancora in testa al mondiale. Ma se quello che conta è vincere, nè per Biaggi nè per Haga il momento sembra essere granchè propizio
Per quanto l'Aprilia possa crescere ancora (è nata benissimo già di suo, anzi, complimenti alla gente di Noale) basterà per battere l'americano che si è messo in testa di battere Rossi e Stoner?
sabato 14 marzo 2009
Superbike a Losail - E' arrivato il nuovo Bayliss?
GARA-1
Ben Spies replica la vittoria in gara-2 a Phillip Island e si aggiudica anche gara-1 nel secondo appuntamento del Mondiale Superbike in Qatar.
Sul circuito di Losail, il pilota statunitense, partito davanti a tutti, ha tagliato il traguardo in solitaria precedendo il giapponese della Ducati Haga e Max Biaggi. Il romano dell'Aprilia ha lottato per gran parte della gara con Spies ma, il texano della Yamaha è riuscito a piazzare l'accelerazione decisiva nel finale approfittando anche di un errore di Biaggi. Splendida comunque la gara del centauro romano che si è poi arreso anche ad Haga ma solamente nelle battute finali. Quarto posto per Shinya Nakano, mentre Michel Fabrizio è stato protagonista di una scivolata e dunque non ha concluso la corsa.
GARA-2
Il GP del Qatar vede la conferma di Ben Spies. La scena è tutta per il 24enne texano nato a Memphis. E' passato dall'AMA (la Superbike americana), nella quale ha trionfato negli ultimi 3 anni battendo niente meno che Mat Mladin, al campionato organizzato in Italia senza alcun problema. Professionista serio e gran pilota. La sua Yamaha Yzf R1 ha preceduto, così come in gara 1, la Ducati di Haga e l'Aprilia di Biaggi. Questi 3 sono fuggiti già in partenza ed hanno comandato la corsa fino al quinto giro quando Spies ha deciso di accelerare girando in 1'59.041. Al nono passaggio Kyionari con la sua Honda è arrivato sui due inseguitori e si è messo in coda. La situazione è rimasta stabile fino all'inizio dell'ultimo giro. Biaggi ha attaccato Haga e lo ha passato in staccata ma il giapponese ha risposto a metà giro ed è andato a chiudere alle spalle di Spies. Quarta piazza per Kyionari.
Prossimo appuntamento al GP di Spagna a Valencia il 5 aprile
venerdì 13 marzo 2009
LA MC LAREN HA DEI GROSSI PROBLEMI...ABBIAMO SCOPERTO LE CAUSE !!
ECCO COME HANNO TRASCORSO L'INVERNO GLI INGEGNERI DELLA MC LAREN.....INVECE DI STUDIARE LA NUOVA VETTURA !! HAMILTON HA CHIESTO UN SISTEMA PER NON CORRERE TROPPI RISCHI IN GARA.....SARA' L'INIZIO DI UNA NUOVA FORMULA 1 ?...
giovedì 12 marzo 2009
Barcellona: Barrichello Record ! , Ferrari OK , Alonso spacca il motore
ALONSO ROMPE IL MOTORE - L'R29 di Fernando Alonso ha fatto crac durante la simulazione di GP. Il propulsore della Renault si è rotto nel quarto e ultimo giorno di prove sul circuito di Montmelò, mentre il pilota spagnolo aveva iniziato a testare una prova di Gran Premio. Dopo aver sostituito il motore l'asturiano è rientrato in pista mettendosi comunque dietro Massa ed Hamilton.
BARRICHELLO, LA BRAWN FA IL MIGLIOR TEMPO - Il grande protagonista della giornata è stato comunque Rubens Barrichello, il più veloce di tutti alla guida della sua Brawn. Il brasiliano ha rilevato Jenson Button ma ha continuato a volare, mettendosi alle spalle tutti come aveva fatto il suo collega, girando sotto l'1'19'' e staccando di otto decimi Rosberg, primo degli inseguitori.
LA MCLAREN NON MIGLIORA - Al contrario non è un grande momento per la scuderia del campione del Mondo: continuano i test ma i tempi non scendono, Hamilton solo nel finale ha colto l'ottavo tempo girando per lunghi tratti sopra l'1'21''.
TUTTI I TEMPI: 1. Rubens Barrichello (BRA/Brawn) 1:18.926 (110 giri), 2. Nico Rosberg (GER/Williams) a 0.848 (120), 3. Timo Glock (GER/Toyota) a 1.165 (128), 4. Sebastian Vettel (GER/Red Bull) a 1.650 (83), 5. Fernando Alonso (SPA/Renault) a 1.738 (64), 6. Felipe Massa (BRA/Ferrari) a 1.751 (92), 7. Robert Kubica (POL/BMW-Sauber) a 1.814 (134), 8. Lewis Hamilton (ING/McLaren) a 1.943 (70), 9. Sébastien Buemi (SVI/Toro Rosso) a 2.087 (62), 10. Giancarlo Fisichella (ITA/Force India) a 2.119 (141), 11. Sébastien Bourdais (FRA/Toro Rosso) a 2.703 (27).
Test a Barcellona, terza giornata: Button al comando con la Brawn GP
Non è da escludere che la monoposto del team di Ross Brawn abbia girato in una configurazione ‘piuma’ per convincere qualche sponsor, ma se non dovesse essere così, la concorrenza potrebbe avere una nuova gatta da pelare…
Felipe Massa ha concluso la sessione al secondo rango, a un secondo da Button, nonostante il brasiliano abbia incontrato in mattinata un problema meccanico. Felipe ha provocato lo sventolamento della prima bandiera rossa di oggi dopo solo mezz’ora di prove.
Un problema tecnico sulla Red Bull di Sebastian Vettel, è stato all’origine della seconda bandiera rossa poco prima della pausa pranzo. La terza è stata provocata da Lewis Hamilton, ultimo nella classifica tempi, dopo essere uscito di pista alla curva Renault.
1 . J. Button - Brawn Mercedes GP 001 - 1'19"12 - 130 giri
2 . F. Massa - Ferrari F60 - 1'20"168 (+ 1"041 ) - 109 giri
3 . R. Kubica - BMW Sauber F1.09 - 1'20"217 (+ 1"090 ) - 93 giri
4 . T. Glock - Toyota TF109 - 1'20"410 (+ 1"283 ) - 132 giri
5 . F. Alonso - Renault R29 - 1'20"863 (+ 1"736 ) - 107 giri
6 . S. Vettel - Red Bull Renault RB5 - 1'21"165 (+ 2"038 ) - 102 giri
7 . N. Rosberg - Williams Toyota FW31 - 1'21"324 (+ 2"197 ) - 89 giri
8 . G. Fisichella - Force India Mercedes VJM02 - 1'21"545 (+ 2"418 ) - 97 giri
9 . S. Buemi - Toro Rosso Ferrari STR4 - 1'21"569 (+ 2"442 ) - 145 giri
10 . L. Hamilton - McLaren Mercedes MP4-24 - 1'21"657 (+ 2"530 ) - 86 giri