venerdì 31 ottobre 2008
giovedì 30 ottobre 2008
VIOLENTI SCONTRI A ROMA TRA FAVOREVOLI E GLI SFAVOREVOLI AL MOTORE UNICO !!
No sto scherzando! ma purtroppo quel che è successo a Roma non è uno scherzo e si è tornati a respirare l'aria degl'anni di piombo!
Da una parte un pacifico corteo di studenti contro la legge appena approvata e dall'altra violenti di destra armati di bastoni, decisi a far rispettare a modo loro la riforma della scuola!! Berlusconi adesso ha anche un suo braccio armato!!
mercoledì 29 ottobre 2008
martedì 28 ottobre 2008
Motore unico?. La Ferrari minaccia il ritiro dalla Formula 1
venerdì 24 ottobre 2008
Accordo in F1: niente motore unico, ma giù i costi
La boutade della Federazione, evidentemente, era una via per sparare alto in modo da ottenere comunque qualcosa. Il contenimento dei costi in Formula 1 era e resta improcrastinabile, la via per arrivarci viene ora percorsa insieme da squadre e Federazione. Il motore unico resta sullo sfondo, in cambio la Fia ha ottenuto la totale disponibilità di Montezemolo e Howett (che rappresentano, va detto, i team all'unanimità) a tagliare sensibilmente le spese già dal 2009.
Motori - Intanto dalla prossima stagione il propulsore dovrà durare tre week end di gara e non solo due, con la conseguenza che la fornitura di motori costerà meno ai team "indipendenti". Si stima che se quest'anno le squadre minori hanno pagato circa 20 milioni per la fornitura dei V8m, l'anno prossimo potrebbero scendere ad un investimento di 10, una differenza non da poco per squadre che hanno a disposizione budget che difficilmente superano i 150 milioni di euro.
Test - Inoltre il 2009 vedrà ridursi sensibilmente i test privati, che oggi sono di circa 30.000 chilometri e che scenderanno a 15/20.000, a seconda di ciò che verrà deciso nel prossimo vertice dopo l'ultimo Gp stagionale in Brasile.
Kers - Resta sul tavolo la questione del Kers, il sistema di recupero dell'energia cinetica su cui diverse squadre stanno già lavorando da tempo. Il Kers verrà standardizzato dal 2010 o più probabilmente dal 2011, nel frattempo non è però chiaro cosa succederà ai dispositivi che i team hanno già sviluppato. Considerato che nel 2009 l'utilizzo del sistema sarà facoltativo, c'è chi sta pensando di rinunciarvi in attesa di quello uguale per tutti.
Dopo il Brasile si discuterà anche della standardizzazione di alcune componenti telaistiche che a loro volta potrebbero incidere non poco sui costi totali. L'idea è quella di ricorrere a componenti standard anzichè a pezzi interi uguali per tutti. Si lavorerà soprattutto sul fronte sospensioni, fondo piatto e cerchi, con la possibilità di semplificare ulteriormente l'attuale centralina unica.
Whitmarsh spera che non ci sia la beffa per la McLaren
Martin Whitmarsh vive con trepidazione l’attesa del Gran Premio di San Paolo, temendo che un ipotetico inconveniente tecnico possa far perdere un titolo quasi certo al pilota inglese della scuderia di Woking, ripetendo l’infelice esperienza dell’ultima gara dello scorso anno, quando Kimi Raikkonen capovolse una situazione apparentemente tranquilla.
mercoledì 22 ottobre 2008
La volta che Villeneuve rischio' di lasciare Ferrari
Non era piu' il pivellino a scuola del maestro Carlos come nel 1978; e nemmeno il fido compagno di squadra disposto ad aiutare l’amicone del campione del mondo 1979 Jody Scheckter; non si trovava piu' fra le mani una macchina, la 312 T5 del 1980, disastrosa, lenta e che torceva a ogni curva come un tubetto di dentrificio.
Per la nuova stagione il nuovo modello sembrava promettere bene: motore turbo, e, tra abolizione delle minigonne e telaio rinnovato, anche una parvenza di tenuta di strada. Perlomeno qualcosa che potesse permettere di rivaleggiare con il resto del plotone.
Qualche soddisfazione infatti arrivo': la Ferrari, e in particolare Villeneuve se la giocava con le altre squadre; anche se le due gemme di quella stagione, in Spagna e a Montecarlo, non poterono comunque fruttargli che un misero settimo posto nella classifica finale del campionato del mondo, e la spiacevole sensazione di aver sprecato un’altra stagione.
In particolare la situazione da quelle due vittorie – la prima ottenuta sorpassando Jones a Montecarlo in un filo di luce che solo lui riusci' a rilevare tra la fiancata della Williams e il guardrail, e l’altra sfruttando l’unica caratteristica positiva della sua Ferrari 126Ck: la potenza pura, quel calcio nella schiena che gli permise di tenersi dietro nel toboga del Jarama una muta di cinque mastini per venti giri e anche piu' – sembra involversi di gara in gara. Per tutta l’estate solo una serie di ritiri avvilenti quasi tutti dovuti alla rottura del motore.
Gilles dopo Monza – ennesima fumata blu davanti ai suoi tifosi – non ce la fa piu'. Per la prima volta dacche' e' iniziata la sua carriera in Formula 1 rilascia tutta una serie di dichiarazioni che non lasciano trasparire nulla di buono per il proseguimento del suo rapporto con la Ferrari.
Il tono e' uno solo – comprensibile comunque: non e' possibile aver buttato via un’altra stagione con questa macchina piena zeppa di problemi, non ho sposato la Ferrari, se qualcuno mi offrisse tanti soldi e una macchina vincente potrei anche andarmene.
Logico che – Gilles e' considerato uno dei migliori anche fra colleghi e addetti ai lavori – qualche team manager faccia un pensierino sull’ipotesi di portarsi in squadra il fenomeno Villeneuve sottraendolo alla “casa madre” Ferrari. Logico che questo pensiero venga alle squadre con maggiori disponibilita' economiche e nessuna paura di scontrarsi con il vecchio. E chi allora se non la Mclaren di Teddy Mayer – ancora per poco- e il novello Team Manager Ron Dennis?
La Mclaren non ha ancora concluso per il ritorno di Lauda in Formula 1, non tutti in squadra sono convinti di quel ritorno, e un pilota di grido come Villeneuve sarebbe una degna alternativa.
Gilles riceve l’abbocco tramite un amico comune qualche giorno prima del Gp di casa sua, Montreal; lui spara alto, qualcosa come 5 milioni di dollari. Viene fissato una specie di incontro nei box durante la pausa delle prove del venerdi'. Anche il caso vuole che i due team siano l’uno di fianco all’altro nella dislocazione nei box.
L’imperativo comunque per tutti e non farsi capire da nessuno.
Inizia Ron Dennis: scrive un 2,5 su una lavagna interna ai box Mclaren, Gilles si sposta un attimo dal suo posto, finge di dare un’occhiata alla macchina bianca e rossa mezza smontata, legge la cifra. Rientra nel suo box, prende un tre dal tabellone di segnalazione dei meccanici, e lo appoggia al muretto che separa i due box. Poi prende anche un 5, e lo affianca. 3,5 milioni di dollari...
Si aspetta la contro proposta di quelli della Mclaren. Marco Piccinini, onnipresente DS Ferrari dai modi ecclesiastici nonche' gran consigliere del vecchio, nota lo strano comportamento di Gilles. Si avvicina, chiede cosa sta succendendo, Villeneuve risponde che e' uno scherzo, Marco ci crede, del resto Gilles ha dei trascorsi con il team Mclaren.
Ron Dennis ci pensa un po’ su, dice all’amico comune che puo' andare bene, riferisce anche che Gilles dovra' trovarsi a Losanna il lunedi' successivo nel quartier generale del munifico sponsor tabaccaio per la firma del contratto. Tutto sembra definito.
Fosse stato un altro a quest’ora la storia parlerebbe di Gilles Villeneuve magari campione del mondo con quella Mclaren in ascesa, ma Gilles gia' qualche ora dopo si penti' di star tradendo in quel modo Enzo Ferrari. Lui era fatto cosi', valeva piu' un sorriso e uno sguardo negli occhi che cento contratti, e con Ferrari ce n’erano stati tanti di sguardi e sorrisi.
- Non mi sembra di comportarmi nel modo giusto.
Cosi' gioca al rialzo, ma solo per rendere la cosa piu' complicata del dovuto; la trattativa si ingarbuglia durante il week end, alla fine, con suo grosso sollievo, non se ne fa nulla. Villeneuve rimarra' in Ferrari anche per la stagione 1982.
Per tutta risposta la domenica fara' una gara stratosferica sotto la pioggia e nella nebbia di Montreal, finendo terzo con una macchina che nessun altro pilota di nessun’altra epoca avrebbe saputo portare al traguardo in quel modo, con il muso penzolante, e uno stile che ancora adesso a rivederlo fa venire le lacrime agli occhi.
martedì 21 ottobre 2008
domenica 19 ottobre 2008
Moto GP Malesia - GRAZIE VALE !! - Rossi Vince!! anche il suo ottavo titolo! il suo sesto in moto Gp!!
Rossi suona anche la nona sinfonia stagionale: praticamente un assolo nel quale decide di fare quello che vuole, quando vuole. Parte benino, poi lascia andare Pedrosa senza farlo correre troppo. E quando il solista della Honda dimostra di avere esaurito la sua scorta di superpower, Rossi passa, saluta e se ne va senza concedere repliche. Il crescente distacco di Rossi a Pedrosa è una dimostrazione di superiorità assoluta sua e della Yamaha. La corsa al vertice è tutta qui, in un prologo e in un sorpasso che prelude un monologo di nove giri da parte del Dottore.
Quello malese non è un gran premio particolarmente divertente sotto l'aspetto dei sorpassi che sono pochi e non molto influenti. C'è quasi da augurarsi un po' di pioggia a scompaginare le cose, ma anche l'acqua, appesa a lungo a un cielo grigio e poco promettente, non cade se non a gara abbondantemente finita. Pochi dunque gli highlights da memorizzare: Stoner che parte bene ma poi conclude con una gara abbastanza anonima, Capirossi che fa quello che può per rendersi visibile, Meandri che sprofonda a lunga distanza dalla zona di vertice.
Alla fine il momento più divertente lo offrono Dovizioso e Hayden: il primo, con una moto obiettivamente meno competitiva, cerca disperatamente di resistere al pilota americano, molto aggressivo, per difendere il suo primo podio. E alla fine a un Valentino i cui successi fanno sempre meno notizia se non per le statistiche che continuano ad alimentare, si unisce proprio il terzo posto di Andrea Dovizioso, meritatissimo e festeggiatissimo per il suo primo podio in MotoGp.
Valentino incassa una vittoria, la n.97, che vale il 46% di successi in carriera: la quinta in Malesia, la nona della stagione per il podio n.150. Ed è inutile continuare l'elenco tanto, a giudicare dalle parole del dottore a fine corsa, al prossimo giro ci toccherà riaggiornare tutto: "Sono felicissimo perché anche questa prova conferma quello che sapevamo, e cioè che se gestiamo bene le cose non ci sono rivali. Pedrosa è andato molto forte ma sono riuscito ad arginarlo e poi credo di essere stato aiutato anche dal fatto di avere una maggiore esperienza con queste gomme".
Dovizioso felicissimo: "E' una gioia immensa perché sono riuscito a lasciarmi alle spalle piloti con maggiore esperienza e con una moto più performante. Sono al settimo cielo - conclude quasi commosso Dovi - e devo ringraziare tutto lo staff, perché abbiamo realizzato qualcosa di straordinario che ci siamo meritati al termine di una stagione che ci ha visto migliorare tanto".
Shangai, vince Hamilton. Massa secondo...e poche speranze, in Brasile ci vuole un miracolo !
Stavolta Lewis Hamilton azzecca la partenza e la gara perfetta. L'inglese trionfa nel Gran Premio della Cina davanti alle Ferrari di Felipe Massa e Kimi Raikkonen ed esattamente come l'anno scorso arriva all'ultima gara, il Gran Premio del Brasile, con un vantaggio di 7 punti sul primo pilota delle Rosse, allora Raikkonen, oggi Massa. Ma la situazione psicologica quest'anno è ben diversa: Hamilton infatti dodici mesi fa a Shanghai si era ritirato e aveva perso gran parte del suo vantaggio, oggi ha vinto e oltretutto in una maniera che non ammette repliche.
Hamilton scatta subito in testa alla partenza davanti alle Ferrari di Raikkonen e Massa e va immediatamente in fuga a suon di giri record, il più veloce dei quali, il 13°, gli vale il secondo hat-trick della carriera. Nessun problema ai pit-stop per l'inglese e per i suoi meccanici, Hamilton si prende la quinta vittoria stagionale, la nona in Formula 1, con quasi 15 secondi su Massa. Il brasiliano, in grande difficoltà con le gomme morbide per i primi due stint, malgrado fosse partito più leggero di Raikkonen ha perso nettamente dal finlandese fino ad accumulare un distacco di 8 secondi, ma dopo il secondo pit-stop Kimi, per il gioco di squadra, si è fatto prima raggiungere e poi superare a 7 giri dalla fine, in modo tale da far guadagnare due punti in più a Felipe.
La Ferrari vede diminuire le speranze di vincere il mondiale piloti ma nella classifica costruttori guadagna nei confronti della McLaren arrivando a 11 lunghezze di margine perché Heikki Kovalainen, dopo aver scavalcato Fernando Alonso in partenza ed essersi fatto risuperare, a circa metà gara ha dovuto effettuare una sosta supplementare perché la sua gomma anteriore destra era distrutta, poi il finlandese a sei giri dalla fine, quando era ormai precipitato nei bassifondi della classifica, si è ritirato. L'inconveniente a Kovalainen ha fatto suonare il campanello d'allarme per Hamilton ma l'inglese nell'ultimo stint con le gomme morbide non ha avuto nessun problema a gestire la vettura.
Ancora una volta bravissimo Fernando Alonso. Lo spagnolo stavolta dopo i trionfi di Singapore e del Fuji non poteva fare meglio del quarto posto e quarto posto è stato. Bravo anche Nick Heidfeld, quinto davanti al compagno di squadra Robert Kubica. Il sesto posto fa uscire definitivamente dalla lotta per il titolo mondiale il polacco che però è stato una volta di più superlativo: partito undicesimo in griglia ha subito guadagnato tre posizioni in partenza e poi ha fatto la solita gara impeccabile pur essendo in netta difficoltà con l'assetto della vettura.
A chiudere la zona punti, un buon Timo Glock, settimo, e un altrettanto buon Nelsinho Piquet, ottavo davanti a un Sebastian Vettel stavolta sottotono. Giancarlo Fisichella è mestamente ultimo, mentre Jarno Trulli, che probabilmente detiene il record di tamponamenti subiti in partenza, stavolta si è visto finire addosso Sebastien Bourdais e la sua gara è praticamente finita alla prima curva. Il Mondiale si deciderà a Interlagos, in Brasile, il 2 novembre, con le tribune stracolme di tifosi di Felipe Massa: riuscirà Lewis Hamilton a reggere l'enorme pressione che avrà addosso come è riuscito a fare oggi?
sabato 18 ottobre 2008
GP della Cina - Hamilton, prove di titolo mondiale
Lewis Hamilton ci riprova. Come al Fuji l'inglese della McLaren conquista la pole position del Gran Premio della Cina sul circuito di Shanghai e come in Giappone non sarà Felipe Massa a partire al suo fianco in prima fila ma l'altro pilota Ferrari, l'ormai ex campione del mondo Kimi Raikkonen. 1'36"303 il tempo del leader del Mondiale che è alla settima pole stagionale e alla tredicesima della carriera, 1'36"645 quello del finlandese, oltre tre decimi di distacco: difficile che sia tutto attribuibile a un minor carico di benzina.
In seconda fila partirà il più diretto rivale di Hamilton, Felipe Massa, staccato di 586 millesimi dalla vetta, di fianco al brasiliano ci sarà colui che si è dichiarato come il principale aiutante della Ferrari, Fernando Alonso, quarto con la sua Renault a 626 millesimi da Hamilton e per soli 3 millesimi davanti alla seconda McLaren, quella di Heikki Kovalainen.
Sesto avrebbe dovuto essere Mark Webber con la Red Bull ma l'australiano ha rotto il motore nelle prove libere del mattino e ha dovuto sostituirlo, pertanto verrà penalizzato di dieci posizioni in griglia. Sesto è così Heidfeld ma anche su di lui pende una mannaia di una possibile penalizzazione di cinque posizioni per aver ostacolato David Coulthard nel Q1. Settimo Sebastian Vettel davanti a Jarno Trulli, Sebastien Bourdais e Nelsinho Piquet.
Il terzo pretendente all'iride piloti, Robert Kubica, è solamente undicesimo a causa delle difficoltà di settare nel modo ottimale la sua BMW. Domani Hamilton, se come al solito non si farà prendere dai nervi, è il logico favorito ma a circa metà gara potrebbe arrivare la pioggia a rimettere in corsa anche chi, come Kubica, è costretto a partire più indietro.
venerdì 17 ottobre 2008
FIA: annunciata la gara d'appalto per i motori standard in F1
I Costruttori avevano gia' espresso il proprio disappunto al Fuji per una scelta di questo tipo e non avevano escluso il ritiro dalla massima formula.
La FIA ha poi chiarito poco fa che "il fornitore scelto fornira' ai motoristi un dettagliato progetto e un prototipo funzionante per permettere la fabbricazione in proprio del proprio motore standard. Quando i team sceglieranno di costruire tutto o in parte il proprio motore standard, il fornitore designato assistera' la FIA assicurandosi che tutti i motori vengano prodotti secondo il progetto e siano conformi al range di potenza stabilito".
Cina, piloti accusano Hamilton
mercoledì 15 ottobre 2008
Niente più pit stop nella Formula 1 del futuro
L'eliminazione delle soste per i rifornimenti avrebbe come effetto immediato il restyling delle vetture: non potendo fare soste, le monoposto dovrebbero avere serbatoi più capienti, mostrando un design diverso a quello attuale. Per rendere più agevole l'introduzione di questa novità, la Fota starebbe pensando a Gran premi più corti sia nei chilometri che nella durata. Tra le proposte al vaglio ci sarebbero anche limitazioni sui test e un nuovo format tra prove, qualifiche e gara.
martedì 14 ottobre 2008
Alonso: «Alla Ferrari nel 2009? Zero possibilità»
lunedì 13 ottobre 2008
F1, AS "Alonso in Ferrari dal 2009"
domenica 12 ottobre 2008
GP del Giappone - Alonso... sono due e consecutive!
E' stata una corsa nervosa e strana nella quale a forza di marcarsi a vicenda Massa e Hamilton hanno finito per mettersi fuori causa. Ne hanno approfittato Alonso e Kubica che avevano entrambi ancora qualcosa da dimostrare: Alonso voleva provare che la Renault è in crescita sia a livello di prestazioni che di affidabilità mentre il polacco, ancora una volta, si dimostra un pilota in grado di poter puntare a risultati pesanti e forse anche al titolo.
Decisiva la prima curva: Hamilton parte male e si lascia pressare un po' troppo dalle due Ferrari. Finisce per pasticciare e per ostacolare a Massa l'accesso alla prima curva: il brasiliano della Ferrari per altro ricambia la scortesia di lì a qualche istante quando nel tentativo di mettere in ansia Hamilton finisce per toccarlo e mandarlo in testa coda. L'inglese si ritrova nelle retrovie e, come se non bastasse, poco come Massa, sarà costretto a un Drive Thru' deciso dai commissari.
Il doppio episodio sconvolge la classifica portando avanti Kubica, Alonso, Kovalainen e Raikkonen con Massa e Hamilton che dopo il drive thru' si trovano uno dietro l'altro: il ferrarista al 13esimo e l'inglese della McLaren subito dietro ma a una quindicina di secondi.
Coulthard che si spalma sul muretto alla prima curva, Glock con problemi al motore, Sutil con un pneumatico sventrato da qualche detrito e soprattutto Kovalainen sono i primi ritiri importanti mentre davanti la situazione si cristallizza con Kubica che rintuzza per un po' gli attacchi di Alonso e poi cede: lo spagnolo sembra essere di nuovo dominante su una macchina competitiva. E questa chiave di lettura resta tale fino al termine della corsa con lo spagnolo che non sbaglia nulla, e la macchina francese che si dimostra davvero quanto mai affidabile: Alonso guadagnando moltissimo dopo il primo pit stop con un carico di benzina un po' meno pesante ha fatto il vuoto lasciando agli altri il compito di giocarsi i punti alle sue spalle, mantenendo bene gomme e motore.
Bello il duello tra Raikkonen e Kubica con il ferrarista molto aggressivo: ma a Kimi manca l'acuto, il completamento di un progetto che dura per tutta la cosa e che non si concluderà mai. Massa, là dietro, fa corsa a sé recuperando secondi pesanti e arrivando al momento decisivo a giocarsi in un sorpasso mozzafiato su Webber un punticino meritatissimo per la feroce determinazione con la quale viene conseguito, oltretutto nonostante un testa coda provocato da un contatto con Bourdais che fa perdere almeno 5-6" al brasiliano. Ma i commissari gli fanno guadagnare un altro punto penalizzando Bourdais di 25" e Felipe si ritrova così settimo mentre il francese scende al decimo posto.
Finisce con Alonso davanti a tutti, e con pieno merito, Kubica e Raikkonen sul podio e Piquet, ottimo quarto e protagonista di un bel recupero che lo vede risalire passin passetto dalla dodicesima posizione. A punti Trulli, Vettel e Massa, alle spalle di una Toro Rosso ancora una volta estremamente competitiva, e infine Webber. Ritiri per la Force India e soprattutto per Fisichella che era stato protagonista di una splendida partenza.
In classifica Hamilton resta fermo a 84, Massa sale a 79, Kubica a 72 e Raikkonen a 63: ma sono solo i primi tre a potersi giocare il titolo Con qualche rammarico da parte del finlandese per il quale il podio sembra comunque rappresentare una grande occasione perduta per se e per la Ferrari alimentando, pur con l'unica certa di non poter più puntare al titolo, qualche incertezza in più in vista delle prove di Cina e Giappone.
Hamilton pur mantenendo quasi tutto il suo vantaggio ha un altro alert sul cruscotto: episodi come quelli vissuti in Giappone, commissari o no, un mondiale lo fanno perdere.